Nardò,13 gennaio_ Emiliano raccoglie i frutti a Nardò sbaragliando i suoi antagonisti con un netto 91,7% di preferenze. Il restante 8,3% rappresenta la vera forza contrattuale del PD neritino, Amati 54 preferenze, Gentile 13 e Palmisano 12 . Un PD locale in serie ed evidenti difficoltà, non è la prima volta, tanto da ipotizzare una defenestrazione per mano della segreteria provinciale del segretario cittadino ?

Reo di una sconfitta maturata da un elettorato assente , articolato in un mosaico dettato dall’individualismo che predomina nelle liste civiche ostiche al PD a tal punto da alimentare “l’effetto Mellone” come riportato quest’oggi da molte testate giornalistiche nazionali. Infatti, Quotidiano di Puglia oggi ,13 gennaio, e come Gazzetta ieri,12gennaio, hanno riportato la tesi di una confluenza “anomala” di elettori del centrodestra votati a saldare la forte amicizia che intercorre fra il primo cittadino neritino e il governatore uscente.

Un operazione da manuale ,quindi, dove Mellone si configura come abile stratega in un contesto cittadino; il PD relegato , dopo l’ennesima Caporetto , a ruolo di sterile antagonista nella vita politica cittadina tanto da dubitare di ogni azione di presunta opposizione in seno al governo cittadino.

Ovviamente, Emiliano con un consenso regionale del 70% diventa l’antagonista, per la prossima corsa di governatore , alle due compagini : centrodestra e M5S. Avversari che ancora non si sono definiti , si sta aspettando dai vertici delle rispettive fazioni l’esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna, per soggetto papabile e strategia da attuare in campagna elettorale.

Intanto il sorriso guascone di un Mellone vincitore non si è fatto attendere sui social per il risultato vincente in una città che non brilla per azioni di sinistra ma certamente sta sposando l’ultrapolitica melloniana …