Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 06-09-2018 Roma Politica Palazzo Chigi. Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri n°18 Nella foto Alfonso Bonafede, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 06-09-2018 Roma (Italy) Politic Palazzo Chigi. Press Conference on Cabinet 18 In the pic Alfonso Bonafede, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio

Bari,10 settembre_“Con il Decreto “Spazza Corrotti” finalmente riusciremo a contrastare efficacemente reati come corruzione e voto di scambio. Quello che è successo a Lecce non deve più ripetersi”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S Antonella Laricchia, Antonio Trevisi e Cristian Casili in seguito all’inchiesta della Procura di Lecce su un presunto voto di scambio alla base dell’assegnazione delle case popolari, che vede indagati politici e dirigenti del Comune.

“Noi del M5S Puglia siamo in prima linea da anni nella lotta al voto di scambio – continuano i pentastellati – attraverso la piattaforma “Voto libero”.

Una pratica che è stata segnalata e duramente combattuta, proprio durante la campagna elettorale delle amministrative a Lecce, anche dal nostro consigliere comunale ed ex candidato sindaco Fabio Valente. Ma ora esiste uno strumento in più in soccorso di tutti i cittadini onesti. Con lo “Spazza Corrotti”, il Decreto Legge recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri e in attesa di discussione alle Camere, chiunque corrompa o venga corrotto, non potrà più stipulare contratti con la Pubblica Amministrazione e non potrà avere accesso agli Uffici Pubblici dai 5 ai 7 anni se la pena inflitta è inferiore ai due anni di carcere. Se, invece, la pena inflitta è superiore ai due anni di reclusione, il divieto durerà per tutta la vita.

A partire da oggi, non vedremo più negli Uffici Pubblici quei dipendenti infedeli e prezzolati, non sentiremo più imprenditori ridere dopo una catastrofe, convinti di fare affari ai danni dei cittadini. Non dovrà più esistere la circostanza per cui un cittadino onesto debba pagare per ottenere un diritto che è già suo solo perché un dipendente senza scrupoli ha il potere di far partire o fermare l’iter di una pratica. Il nostro Paese, adesso, diventa esemplare nella lotta alla corruzione. Chi sbaglia paga, e paga per tutta la sua vita lavorativa. Onestà – concludono – non è solo un motto, ma il nostro stile di vita e di comportamento”.