Nardò,6 dicembre_di COSIMO POTENZA_ L’inaugurazione della nuova sede neretina di Art.1 MDP con un ospite di spessore come l’on. Speranza mette a nudo una realtà territoriale catastrofica per il  PD ,o quello che ne resta, ormai alla deriva frantumato e demoltiplicato da partitini che abusano di pensieri “sinistrorsi”, svalutati in anni di malgoverno, e ora riproposti come, presunte,  basi di una politica che pensa a mantenere posizioni e privilegi piuttosto che attuare azioni per risollevare un paese caduto da 30 anni in disgrazia. Ancora più marcato se leggiamo i ridicoli e orticanti pensieri  di chi scrive per partito preso o peggio vive nel suo “personalissimo “conflitto interiore  lutti politici niente affatto metabolizzati , persevera a mentire e enfatizza una classe politica ,o meglio chi  “prestato” all’arte del governo,  incapace di applicarsi nel minimo sindacale. Un atteggiamento irresponsabile che non passa inosservato anzi grazie al cielo, dovremo sottolineare, aiuta a comprendere  chi sotto mentite spoglie e con credi politici di dubbia provenienza, prende per i fondelli “pecore matte” camuffati  da elettori. Ma non sono solo le varie e ingombrati fazioni sinistrorse sbocciate come funghi  per una classe politica che con il fiato corto, è consapevole del loro inesorabile declino visto che  pentastellati  e lighisti  faranno la parte del leone nella prossima tornata elettorale. Ovviamente non è , ancora, un dogma! Anche la destra moderata, rintuzzata dalla sua forma estrema, non se la passa tanto bene. La stessa leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha il suo gran da fare a ricomporre una credibilità con, anche loro, un passato noto e con un alleato quasi naturale come Forza Italia dove ancora il leader Berlusconi mantiene posizioni riconducibili allo stesso stallo in fatto di credibilità che si trova impantanato  l’attuale fu PD. Pentastellati che in questo marasma di perdita di identità politica dei suoi avversari “storici”sono, per ora, coerenti a mantenere una posizione che non contempla alleanze; i leghisti che mietono consensi con il rancore dei disillusi  sono già oggetto di morbose e scandalose attenzioni in chi applica il trasformismo  come credo tanto da dubitare della parola coerenza . Coerenza merce rara di questi, rovinosi, tempi. Tutto e il contrario di tutto per coltivare il proprio orticello per una visione miope o meglio latitante di bene comune. Drogato da chi manipola il populismo con una certa disinvoltura a ragione della palese desertificazione in atto. Desertificazione che aiuta a far emergere movimenti territoriali che mietono consensi fra le fasce deboli del paese e tra i rancorosi pasciuti fra ideologie orfane di una nuova vera classe politica, potenziali elettori per misurare il loro vero e nudo potere contrattuale e non prestarsi a un qualunquismo da “ultrapolitica”. In questa bolgia dove il vecchio che avanza si ripropone, il vero colpevole è l’elettorato. Artefice del disastro in atto, spinto dal bisogno  di appagare il ventre piuttosto che la ragione . Refrattario,al richiamo  di testimoni con la schiena dritta ora di sinistra ora di destra  che si affaticano non poco a indignarsi per il mercimonio in atto.  La visione d’insieme si riassume nelle parole dell’attualismo Dante: “Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte,sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida!”- “Se la cupidigia del vostro pastore vi spinge fortemente ad agire in altre direzioni, siate uomini e non pecore matte, così che la coscienza di Giuda che vive in voi di voi essa stessa rida!” (Divina Commedia, Paradiso Canto V,79). Difficile non provare disgusto. Difficile non considerare poche, pochissime opzioni in questo gioco perverso dove il vecchio che si ripropone non può ritrovare un futuro  se il reo elettore ancora una volta non va a votare o peggio vota per bisogno…