Vogliamo proporvi un analisi di un blogger che sotto anonimato, visto che non rende noto le sue generalità, fa un esamina “oggettiva” delle ultime vicende che hanno alimentato quel mondo di “pennivendoli” che con le loro verità cercano consensi a prescindere… (http://misfatti.altervista.org/)
Sig. Sindaco Mellone ed Assessore Lupo,
In questi giorni apprendiamo la notizia della chiusura di alcuni uffici comunali, in particolare il settore urbanistica
Vox populi suggerisce come la chiusura degli uffici possa essere motivata dall’ esamina e successiva chiusura delle pratiche per la richiesta di condono edilizio pendenti presso l’ amministrazione neretina da tempo immemore. Una mole di pratiche innumerevole che consentirà anche al Comune di Nardò la riscossione di tributi, dovuti dai cittadini per la sanatoria, relativa ad oneri di urbanizzazione e agli oneri aggiuntivi previsti dalle varie leggi sui condoni.
Un’ operazione, quindi, che consentirebbe di sanare almeno qualitativamente il bilancio. Perchè tra l’ imputazione del credito in bilancio e la riscossione dello stesso sorgeranno sicuramente annose problematiche.
Tale operazione si unisce all’ ormai scontata operazione di vendita della Farmacia Comunale. Altro pilastro finanziario necessario per rinforzare il bilancio.
Non avendo letto su alcun quotidiano o sui social iniziative intraprese dalla OPPOSIZIONE sui sopracitati casi, mi permetto da cittadino di esporre le mie osservazioni sulle decisioni intraprese da Sindaco ed Assessore congiuntamente.
Partiamo dalla questione relativa alle pratiche di condono edilizio inevase e dagli incassi (presunti ma sicuramente contabilizzati) che ne deriveranno.
1) Vero è che la questione dei condoni edilizi è oramai datata e che gli oneri sono dovuti; d’ altra parte, sono trascorsi anni senza che alcuna amministrazione abbia evaso le pratiche di condono edilizio e riscosso i conseguenti tributi, probabilmente anche per non gravare maggiormante sulle tasche dei cittadini già colpiti dalla crisi.
2) Vero è che questi cittadini, pur di sanare i loro illeciti, hanno contribuito sia a livello nazionale che a livello locale a scuotere bilanci e sanare falle del sistema economico-finanziario ormai in perenne dissesto e crisi.
3) Vero è che numerosi cittadini, che hanno già usufruito del condono edilizio e pagato completamente gli oneri dovuti, ancora oggi non hanno benificiato nei termini previsti dalla legge dei servizi che il comnune doveva realizzare ed erogare. Quindi, non vorremmo che altri cittadini si ritrovino a pagare senza poi godere dei servizi che il Comune dve obbligatoriamente fornire.
4) Vero è che l’ economia della popolazione locale e nazionale, a causa dei continui tributi dovuti, è completamente devastata facendo registrare alti indici di povertà anche nel nostro territorio senza che vi siano aiuti pubblici atti a contrastarla. Anzi, una simile manovra di legalizzazione urbanistica dimostra, ancora una volta, il totale distacco degli amministratori dal territorio reale e dai problemi della gente.!!!! In parole povere, quanti cittadini avranno i soldi per pagare gli oneri? e qualora non pagassero quali sarebbero le conseguenze?
!!!!!!!!!!Speriamo vivamente di sbagliare e che le motivazioni della chiusura siano altre!!!!!!!!
VEDREMO!!!!!
Analizziamo il problema relativo alla vendita della Farmacia Comunale
1) Fin dalle origini è risultata sospettosa l’ intestazione della proprietà della Farmacia Comunale ad un società a partecipazione mista, quando poteva essere di totale proprietà comunale dato l’ esiguo importo della compartecipazione privata. Insomma una Farmacia Comunale deve essere solo del Comune che la apre e non metà del Comune (51%) e metà di altri Farmacisti (49%) che già lavorano sul territorio. (DANNO AL COMUNE)
2) Successivamente è apparsa discutibile la scelta di stabilire la Farmacia Comunale in locali presi in affitto che per di più necessitavano di un adeguamento ( strutturale ed igienico sanitario) puntalmente sostenuto con le spese a carico della Farmacia Comunale. Sicuramente si sarebbero potuti prendere in considerazione immobili già di proprietà del Comune di Nardò. Ad esempio i locali nei pressi del rondò di Via Alessandro Volta. (DANNO AL COMUNE)
3) Assunzione farmacisti: perchè furono assunti già inizialmente due farmacisti quando si poteva evitare? Un solo Farmacista può coprire i turni di almeno 5 giornate lavorative ed in fase di avviamento è opportuno contenere i costi. Inoltre visto che i soci privati erano Farmacisti (titolari), avrebbero potuto contribuire anche con il proprio lavoro per il bene di un’ azienda di cui possedevano, comunque, il 49%. D’ altra parte è la stessa legge che impone di gestire le aziende riconducibili al pubblico con la saggezza del ” buon padre di famiglia ” (DANNO AL COMUNE)
4) Gli acquisti dei medicinali, avvenivano come? Solo da un fornitore o da più fornitori? Un solo fornitore non assicura di essere concorrenziali sui prezzi.!! Soprattutto quando si tratta di grossisti e non produttori diretti. Insomma l’ apporto del privato, forse, si sarebbe potuto giustificare se, quanto meno, avesse apportato esperienza ed oculatezza nella gestione. (DANNO AL COMUNE)
5) Perchè inizialmente i prodotti da banco e gli altri prodotti farmaceutici venivano scontati del 30% e successivamente no? Perchè all’ inizio erano offerti servizi gratuiti e successivamente no? (DANNO AL COMUNE)
6) Perchè nel periodo estivo dato il maggiore afflusso turistico e si suppone con maggiori entrate, la farmacia restava chiusa per le ferie dei farmacisti? (DANNO AL COMUNE)
7) Perchè la Farmacia Comunale nel periodo estivo non prendeva la gestione del Dispensario Farmaceutico ( Farmacia ) di Sant’ Isisdoro che, invece, veniva e viene puntualmente assegnato alla Farmacia di Copertino del Dott. Portaluri? (DANNO AL COMUNE)
8) Pechè la Farmacia Comunale ha assunto un ‘ ulteriore unità (non farmacista) con un bilancio che non lo consentiva? (DANNO AL COMUNE)
9) Perchè è stata acquistata una macchina per il servizio a domicilio quando il bilancio non lo consentiva? (DANNO AL COMUNE)
Da quanto sopra riportato è lampante un progetto, perpetuato nel tempo, dannoso per il futuro della Farmacia, gestita da chi? Dal privato o dal pubblico? Possibile che i privati in quota alla Farmacia Comunale sono così abili nel gestire le proprie e così inabili nel caso della Comunale? oppure la responsabilità è solo ed esclusivamente del Comune di Nardò.
In ogni caso si evince che la gestione sia stata priva di qualsivoglia controllo pubblico, come si desume dai bilanci, e che risulti poco credibile una Farmacia Comunale che non produca sostanziosi proventi o utili. La concorrenza privata lucra portando avanti interi nuclei familiari e nelle altre città le Farmacie Comunali sono fonte continua di introiti per i Comuni offrendo al tempo stesso numerosi servizi ai cittadini come ad esempio l’ apertura notturna e festiva.
Si aggiunga il parere negativo del presidente nazionale di Assofarm, Gizzi che sottolinea: “Grazie a questa scelta i cittadini saranno privati di un servizio fondamentale e di un grande patrimonio che produce utili”. Già in altri casi nazionali lungimiranti esperti hanno evidenziato l’ inopportunità di procedere alla vendita delle Farmacia comunuali che risultano sempre fonte di utili se ” ben gestite” e non “prive di ogni senso e credibilità” come dichiarato dal Sindaco Mellone.
Di fronte a queste situazioni non si comprende il comportamento del sindaco Giuseppe Mellone e dell’ Assessore Giampiero Lupo, per la scelta di soluzioni così drastiche e dannose per la cittadinanza che si potrebbero giustificare solo con gravoso dissesto finanziario che tuttavia viene negato dall’ Assessore stesso e dai gruppi di maggioranza.