Nardò,10 settembre_di COSIMO POTENZA_Sembrava una puntata della soap opera de il “Segreto” quella registrata in occasione della inaugurazione della Fiera del Levante tra il premier Gentiloni e il governatore della Puglia Emiliano. Vi erano molte similitudini con due dei  maggiori personaggi storici della soap, Raimundo Ulloa e donna Francisca Montenegro.

Il primo, in maniera rassicurante o scherzosa, non si è capito bene, ha dichiarato: “abbiamo bisogno di istituzioni rassicuranti”, come dire, tanti mi vedrebbero bene candidato premier alle politiche. Il secondo, coglie l’attimo, in perfetta trama, asserendo che: “Se Gentiloni, come io mi auguro, assumesse la leadership del centrosinistra, immagino che il suo contributo al paese, all’Italia, e anche al centrosinistra sarebbe ancora più importante”

In effetti, Gentiloni è un leader capace di unire più che dividere, ed una sua eventuale smarcatura da Renzi, potrebbe favorire questa sua ambizione da più parti neanche tanto velatamente sostenuta. È altrettanto chiaro come Emiliano con il suo Fronte Democratico allargato, corrente di minoranza nel PD, lanci una sfida a Renzi  e al PD dal punto di vista del consenso (da dimostrare) in Puglia e specificatamente nel Salento di D’Alema. Non è difficile immaginare come la spaccatura creata da Emiliano nel centrosinistra pugliese  diventi per lui e, per chi oggi lo segue con enfasi, una ferita insanabile con conseguenze, alle imminenti politiche, che si riverbereranno sulla composizione delle liste e delle scelte politiche future. Da qui, la sviolinata a Gentiloni e le telefonate rassicuranti a Renzi. Capite perchè “donna Francisca Montenegro?” Giocarsi la carta degli interventi finalizzati all’inclusione socio-lavorativa ed al miglioramento delle condizioni abitative dei lavoratori non è cosa da poco. Come Egli stesso ha dichiarato: “Da circa un anno in Capitanata è stato avviato, in via sperimentale, lo sviluppo di progetti di agricoltura sociale innovativa. È stato progettato un modello alternativo di accoglienza, volto a migliorare le condizioni di vita dei braccianti che raggiungono la Puglia nei mesi della raccolta ortofrutticola estiva.” “l Governo regionale ha programmato la realizzazione di tre foresterie (due in Provincia di Foggia, una in Provincia di Lecce) capaci di ospitare 1.300 lavoratori migranti. La prima foresteria è stata inaugurata a Nardò lo scorso 23 agosto…”

Già, Nardò, non “Puente Viejo”, dove un sindaco della destra sociale, totalmente piegato alle strategie del tandem Emiliano-Capone, favorisce le loro “incursioni” sulla crescita e lo sviluppo della città e sulla sua vita politico-democratica. Un patto che ha di fatto schiacciato i democratici di Nardò e del Salento e che ha creato una emorragia verso la sinistra di Articolo 1 Mdp, che cresce a dismisura con una forte adesione sul territorio.

Vi proponiamo un’altro passaggio del discorso di Emiliano intervenuto alla Fiera del Levante: La bellezza, presidente, è la cifra della nostra regione. Ed in suo nome stiamo lavorando a modifiche della legge urbanistica regionale per consentire ai sindaci pugliesi di fare più rapidamente i piani regolatori, coordinandoli con i piani delle coste. Consentiremo così ai pugliesi che lo desiderano di demolire i loro immobili troppo vecchi o troppo brutti, ottenendo in cambio del restauro del paesaggio o del disegno urbano, premi in cubatura per ricostruire in altri luoghi indicati dai Pug ciò che serve allo sviluppo delle comunità.

E i premi in cubatura ci saranno anche per coloro che demoliranno e ricostruiranno con criteri antisismici nel medesimo luogo ove attualmente sorgono…”

Vi è o no riscontro tra quello che dice di voler fare Emiliano e quello che puntualmente propina l’amministrazione mellone, lo stesso Mellone ed il suo staff, quasi giornalmente come cambiamento e sviluppo di questa città? Mellone, si gioca una carta importante attraverso la sua convergenza con Emiliano e, se dovesse riuscire a portare a casa i risultati, come ovviamente si spera, riconfigurerebbe le scelte ed alleanze politiche future ovunque, facendo fare una gran figuraccia ad un silente  PD, CasaPound, ecc ecc. Tuttavia Mellone deve stare in guardia per tutta la partita, guai se no lo facesse, i suoi nemici, escluso Emiliano -per ora- sono tanti e si trovano in tutti gli schieramenti politici tutti pronti a “matar el Toro” di casa nostra. Il vero mattatore non è lui ma Emiliano che lo sventola come fosse un panno rosso nella corrida! Compreso Mellone?