Il nostro punto di vista non è diretto su chi lavora nel settore turistico in una città che purtroppo manifesta a più riprese discrasie tra le buone, a volte ottime, intenzioni ma  pecca in quella programmazione vincente tra un’amministrazione propositiva e un tavolo di concertazione tra operatori del settore nell’ottica di rilanciare ,non poco, un’indotto che pur possedendo potenzialità di  tutto rispetto, arranca a rendere fruibili in periodi di alta valenza di flussi turistici, la sua vena di città culturale.

Il turismo culturale ha un potenzialità perché diversifica l’offerta che non sia solo eventi, movida, mare, escursioni ciclo-turistici, visite guidate in ville del settecento o trakking tra il parco di Porto Selvaggio .   Nardò è sede di 6 contenitori culturali (museo diocesano, museo dell’arte, museo della civiltà contadina, museo del mare, museo della preistoria e la mostra permanente di Bodini , senza dimenticare il tesoretto di chiese seconde a nessuno in fatto di bellezza  architettoniche del Salento.

Potenzialità, precisiamo quasi operative, il  museo della preistoria  e del mare non sono ancora fruibili ma quasi pronti  che inseriti nella già corposa offerta, per turisti che giunti nelle prime ore del pomeriggio avrebbero tutto il tempo di godersi il centro storico i musei, il giardino botanico ,apprezzando la città nella  magia  di luce e silenzio tipica dei nostri pomeriggi estivi …

Quindi ci vediamo dopo le 16:30 o cerchiamo di rendere fruibile in alta stagione contenitori culturali pronti a far parlare il mondo per la prossima stagione? …  A buon Intenditor …