Nardò 31 lug:_ Si è svolto sabato 29 luglio nel piazzale delle Quattro Colonne il 10° Festival della Danza del Salento, organizzato in maniera impeccabile dal Team Calignano Galeone.

Una manifestazione partecipata sino all’inverosimile che ha portato numeri importanti in piazza, circa tremila presenze, di cui la metà comodamente sedute. Un maxischermo molto scenografico ha fatto da cornice all’intero spettacolo inviando, in maniera nitida, le immagini della serata anche a coloro che erano molto distanti dal palcoscenico.

Questi sono stati i principali aspetti visivi ricevuti prima dell’inizio delle danze, ma, quando sono saliti sul palco i veri protagonisti, tutte le attenzioni più particolari si sono spostate verso la consapevolezza dell’enorme mole di lavoro svolto, all’impegno continuo e alla serietà con cui questa passione individuale si ritrova a veder superati tutti gli aspetti amatoriali tanto da far considerare, un’attività sportiva di solito dilettantistica, come una squadra molto vicina al puro professionismo.

E’ stato un vero piacere osservare la cura nei costumi e negli accessori, le coreografie mai banali, oltre che notare l’allegria dei piccoli e coraggiosi protagonisti che, trasportati dalla musica, hanno fatto intravedere, su quel palco, la felicità di essere, senza ombra di dubbio, le stelle assolute dell’intera serata.

Il momento topico dell’evento, comunque, è stato raggiunto con la coreografia che ha visto impegnati in prima linea i Maestri Biagina Calignano e Gianfranco Galeone insieme a numerosi altri allievi che hanno accompagnato i professori in una coreografia di gruppo concepita in modo magistrale  .

Infatti, oltre a mettere in mostra le indubbie qualità artistiche dei ballerini, si è vista, nella toccante opera che ha raffigurato, tra le altre scene, l’eterna lotta tra il bene e il male, dove, quest’ultimo, molto spesso crea delle situazioni difficili da comprendere per coloro non che le vivono in maniera diretta o quanto meno in modo riflesso.

Mettere in scena il dolore o parlare, in una serata di gioia, delle ” Stragi del sabato sera”, problematica sempre attuale, significa mettere il dito nella piaga di molte famiglie che hanno subito dolori insanabili, ma soprattutto serve a far capire l’importanza di come, a volte, sia indispensabile tenere a freno l’euforia del momento per non causare danni oltretutto irreparabili .

A discutere di questo scottante argomento, è stato invitato sul palco, il presidente dell’associazione “Alla Conquista della Vita”, Walter Gabellone, che, da anni porta avanti, insieme al suo sodalizio, questa importante questione sollevando instancabilmente l’attenzione soprattutto sulla sicurezza stradale e sul porre, di continuo, anche con tutta la durezza necessaria, una domanda cruciale ai giovani su quanto sia giusto dover trasformare una serata di gioia in una immane tragedia per il solo piacere di uno “sballo” momentaneo prodotto dall’abuso di alcool o di droghe oppure da una naturale disattenzione causata dall’uso improprio degli smartphone o per l’eccesso di velocità.

Un momento veramente toccante sentire parlare un uomo,un genitore, che ha vissuto, sulla propria pelle, il dolore indescrivibile provocato dalla perdita di un figlio.

Per concludere il nostro articolo vogliamo aprire una attenta riflessione su come la nostra città, nonostante oggi abbia la fortuna di possedere questo valido contenitore al proprio interno, non ponga le proprie attenzioni verso questo numeroso gruppo, molto affiatato, cercando di farlo crescere senza dover frapporre quegli ostacoli legati solo alla diversità di obiettivi da raggiungere o ancora peggio di preferenze di parte.

Oltremodo essendo indubbie le capacità artistiche, visti i risultati di valore raggiunti, anche in campo internazionale, dai maestri Biagina Calignano e Gianfranco Galeone nonchè le medaglie vinte in campo nazionale dai propri allievi sarebbe del tutto inconcepibile il non voler mettere in mostra questa forza atletica riconosciuta in altri confini.

Gli insegnanti, inoltre, hanno dato prova di saper coniugare e trasferire, nei loro atleti, un bagaglio di esperienza di sicuro valore pedagogico e sportivo unito a quell’umanità innata capace di far socializzare e aprire al dialogo le nuove generazioni in un’epoca in cui la realtà virtuale racchiude ogni rapporto umano in scatole inanimate seguendo canoni preconfezionati ed imposti.

A tal ragione riteniamo inconcepibile che una Amministrazione cittadina continui a camminare a capo chino senza voler dare il dovuto supporto e la giusta visibilità alle eccellenze del paese. 

Non inserire nel cartellone degli eventi estivi uno spettacolo così interessante la dice lunga sulle capacità di gestione di questo tipo di rappresentazioni. Programmare di seguito una manifestazione nel centro storico che si va a sovrapporre, nella data, a un qualcosa di già collaudato, che da anni raccoglie consensi e ottiene riconoscimenti lusinghieri, è una scelta priva di assoluto buon senso.

Pensare poi maliziosamente, a questo punto, che ci fosse un disegno, già preordinato, di voler danneggiare volutamente il Festival della Danza di ieri non sembrerebbe poi un’idea da non tenere in considerazione ? Ma ovviamente sono sono coincidenze?

Come sempre a uscire penalizzati da questi eterni conflitti di parte sono i cittadini di Nardò e chi viene a trovarci,turisti e affini, da località note ma poco consistenti in fatto di eventi che, con date differenti e non in contrasto, avrebbero potuto assistere ad entrambi gli spettacoli senza per forza di cose dover rinunciare a uno di questi.

Ricordiamo che nella sola serata del 29 luglio Nardò nel centro storico e a Santa Maria al bagno, piazza eventi Quattro Colonne , una presenza di quasi 7.000 persone sono un dato che fa riflettere tanto da mettere in dubbio il cartellone neretino.

Il team Galeone Calignano ha impegnato,vogliamo sottolineare, ingenti somme di denaro(circa dodicimila euro) per lo spettacolo portato in piazza ieri sera e nonostante lo spettacolo abbia colmato , sino a tarda ora, le strade della marina di S. Maria al Bagno e le Quattro Colonne di turisti e semplici visitatori, ottenendo un ritorno evidente d’immagine per la città ed economica per le attività presenti in loco, hanno trovato le porte sbarrate davanti alle richieste presentate,nei mesi passati, per vedere inserito il proprio evento  nel calendario 2017 delle manifestazioni estive della città.

Istanze avanzate sia nei confronti dell’assessorato alla cultura che di altri componenti dell’amministrazione, che hanno preferito  distribuire risorse poste in bilancio su  programmazioni già preconfezionati e alcune portate in città da ambienti vicini alle sfere Regionali.

Come sempre Nardò rappresenta una terra di conquista per gli stranieri e le risorse locali devono uscire fuori dalle proprie mura per ottenere quei riconoscimenti conquistati in modo esclusivo per i propri meriti.

Mai come oggi a Nardò vige l’antica regola che ” Nemo est profeta in Patria”.