Nardò 21 giu:_ Nota pubblicata sul profilo del primo cittadino su Whatsapp del 21 giugno: “Niente più contenitori gialli per la raccolta di indumenti usati. La Giunta ha deciso di revocare la convenzione con la ditta che li aveva installati per le vie della città. Purtroppo questi contenitori si sono trasformati in un ricettacolo di rifiuti di ogni genere e sono tra gli obiettivi prediletti di vandali e incivili. Entro 20 giorni saranno rimossi. Si potranno comunque consegnare gli indumenti tramite la raccolta porta a porta. Rinunciamo volentieri ai 9 mila euro garantiti dalla convenzione per rendere la nostra città ancora più pulita e più bella”.

Fatto curioso ma ovviamente mera coincidenza quello che i bidoni gialli stanno causando in mezza Italia con l’articolo apparso sul numero de l’Espresso del 18 giugno 2017 n25 anno LXIII : “La mafia degli stracci. Tu regali il clan incassa”di Veronica Ulivieri pag.56/59.

L’articolo parla di un inchiesta imbastita dalla “Dda ( Direzione distrettuale antimafia) di Firenze e coinvolge 98 persone e 61 società, dove il traffico degli abiti usati si sviluppa in una serie di tappe, che portano gli indumenti raccolti in Europa fino ai mercati africani, senza passare attraverso i processi  di igienizzazione previsti dalla legge. Il tutto grazie a imprenditori e aziende conniventi con la criminalità organizzata” (pag59).

“Un affare da 200 milioni di euro  che dalla Campania hanno portato anche su Prato gli interessi della camorra”(pag.56) . Una storia che ha dell’incredibile ma che svela una realtà sul territorio italiano radicata in affari illeciti che possono apparire innocui con il semplice gesto di riporre per un senso di altruismo gli indumenti usati in un contenitore metallico …