Bari 8 giu:_“Il dibattito che si è innescato sul PSR conferma quanto denunciamo da tempo: la Regione Puglia, in materia di agricoltura, non ha una programmazione. Segnali allarmanti arrivano da più versanti. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale”. Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili, che già lo scorso marzo aveva segnalato i continui malfunzionamenti del portale informatico per l’accesso ai bandi PSR Puglia 2014-2020 e i conseguenti problemi per le aziende agricole, già in difficoltà per il grave ritardo con cui il PSR 2014-2020 è partito.

Tante le problematiche riscontrate sul portale: ad esempio per la misura 4.1.A di “ammodernamento” l’iter di inserimento dati si interrompe una volta iniziato, mentre per la misura 6.1 di “Primo insediamento” il portale ancora non consente l’inserimento totale dei dati pregiudicando investimenti certi per circa 2400 aziende. La misura 6.4, quella che riguarda gli Agriturismi, è bloccata. Sul biologico la Regione ha dato l’ok per presentare tutte le pratiche, comprese quelle per la riconversione in biologico trascinando le aziende in un limbo: sono 4000 quelle nuove e altrettante quelle vecchie, che per ritardi nell’istruttoria da parte della regione Puglia non sono state ancora pagate per l’anno 2016, con il rischio di dover pagare le società di certificazione senza alcuna certezza.

“L’assessore Di Gioia intervenga rapidamente – incalza il consigliere pentastellato vicepresidente della commissione Ambiente – affinché i disservizi della Regione non vadano ad infierire su un settore già duramente colpito dai problemi meteorologici e da fitopatie come la Xylella, che ha investito gli ulivi salentini. È drammatico – continua – che la Regione più agricola d’Italia si fermi perché non è in grado di mettere a punto il portale informatico per caricare le domande, bloccando così gli investimenti necessari per le nostre aziende agricole. Saremmo potuti partire in anticipo – conclude Casili – utilizzando il  sistema già collaudato dalla  Regione Puglia che riusciva a lavorare lo stesso numero di domande, invece inspiegabilmente la stessa ha voluto cambiare con un nuovo sistema che ad oggi non funziona, causando un danno considerevole visto che molte misure saranno disponibili solo dopo l’estate. In questo modo saranno compromesse l’attuale e la prossima annata agraria”.