Nardò,20 aprile_di COSIMO POTENZA_ S_vendita automezzi di proprietà comunale? Un altro flop del “armada melloniana” appare in tutta la sua nuda e cruda realtà. L’argomento è la vendita del parco automobilistico della polizia locale. Parco macchine e motocicli vetusto che solo una mirata strategia di una presunta spending review ha voluto cimentarsi nella vendita all’asta. Notizia apparsa sull’albo pretorio del deprezzamento ulteriore dei beni perché apparirà impopolare come direbbero i romani veraci : La “sola” era dietro l’angolo visto che non si può vendere del vintage per giunta datato.

Come volevasi dimostrare le sedute sono state disattese e guarda caso la presunta vendita sarà un fiasco completo visto che racimolerà, sempre se si troveranno dei potenziali acquirenti, poche centinaia di euro, magari offerti da qualche proselito di buon cuore per evitare ulteriori pessime figure e imbarazzi, che non saranno sufficienti neanche per coprire le spese di un comunicato stampa, un manifesto cittadino o di un semplice selfie da postare …

La commissione locale del paesaggio appena insediata perde  pezzi di spessore.
Vogliamo essere sinceri . Letta la composizione della commissione locale del paesaggio ci siamo resi conto che qualcosa non andava per il verso giusto. Pensare a un refuso è stato quasi una considerazione di pancia ma leggendo poi la rinuncia di un pezzo importante del puzzle che avrebbe dato forza, spessore e credibilità alla progettualità operativa abbiamo immediatamente capito che le nostre considerazioni negative erano basate su di un solido fondamento.

L’architetto Bruno Capuzello getta la spugna ancora prima che i lavori vengano almeno abbozzati e questo abbandono inaspettato ci ha convinti di come gli atteggiamenti e gli elementi “super partes”, in questo contesto monocratico, non abbiano sicuramente vita facile.

In un contesto in cui il dialogo è bandito e le voci costruttive tacitate l’unica alternativa è lasciare spazio a quella composizione che segue la voce dell’unico pensiero tanto caro alle ideologie, o presunte tali, del verbo propagandato da Mellone & Co. .Il silenzio è subito calato sulle dimissioni per non divulgare questa ulteriore presa di coscienza che senza alcun dubbio mette in cattiva luce la frase: Mellone il sindaco di tutti… o forse a questo punto sarebbe meglio dire di “quasi” tutti…