Nardò 11 Apr:_ In merito al progetto del depuratore di Nardò si esprime il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle e vicepresidente della V commissione, Cristian Casili che parla sì di “passo avanti” ma di un progetto sicuramente migliorabile evidenziando che se non si lavorerà per garantire un efficiente riutilizzo delle acque reflue a scopo irriguo, i rischi che le eccedenze finiscano in mare rimangono comunque molto concreti.

“Bisogna essere chiari ed evitare che la propaganda politica locale crei confusione – chiarisce Casili -non è vero che nel progetto è previsto lo “scarico zero” a mare, anche se il recapito dei reflui negli ecofiltri è un passo avanti in direzione di un progetto più compatibile, sulla cui realizzazione ho lavorato più volte in Consiglio regionale con emendamenti e mozioni, passate poi all’unanimità che hanno avuto come corollario il nuovo progetto per il sistema di depurazione di Nardò, e che oggi ci danno la possibilità di una visione alternativa sull’effettivo utilizzo delle acque reflue.

Ma dalle parole roboanti di Emiliano bisogna passare ai fatti. Adesso le amministrazioni di Nardò e Porto Cesareo devono assicurare, di concerto con i consorzi di bonifica e Arif, l’effettivo riutilizzo dei reflui che pesa per oltre il 50% sul totale prodotto.

L’amministrazione comunale valuti con attenzione il collettamento e la distribuzione delle acque reflue affinate dal depuratore alle reti irrigue esistenti. Soprattutto si valuti con attenzione il fabbisogno irriguo in relazione ai volumi mensili di acqua prodotti dal depuratore. Infatti, senza questo studio accurato e senza la sensibilizzazione degli agricoltori all’utilizzo di queste acque, gli sforzi saranno vanificati e saremo costretti a sversare i reflui eccedenti in mare attraverso lo scarico preesistente che verrà conservato in località Torre Inserraglio.

Una problematica che rischia di diventare ancora più concreta nel periodo invernale: se infatti lo scarico a mare può essere evitato nei periodi caldi, quando le colture agrarie necessitano di un’ingente irrigazione, lo stesso non può verificarsi nel periodo invernale, dove saremo costretti a scaricare in mare le acque in eccedenza, anche perché le piogge pregiudicheranno la capacità di assorbimento delle vasche. In conclusione, fino ad oggi, non si è ancora giunti a una soluzione finale. Non possiamo più perdere tempo e le polemiche devono lasciare il posto alle risposte che devono arrivare dalla Regione, che al riguardo ha ancora idee poco chiare. Infatti – spiega il consigliere salentino – nel progetto di Regione e Aqp si fa un pericoloso gioco delle tre carte, con tre ipotesi progettuali che prevedono un differente dimensionamento e collocamento degli ecofiltri come recapiti complementari e che richiederebbero modifiche al Piano di Tutela delle Acque sul quale la Regione non si decide a mettere mano, oltre a una deroga sulla legge attuale che vieta lo scarico sul suolo.

Il sottoscritto – conclude – si tirerà fuori dalle contrapposizioni politiche locali e sarà una spina nel fianco per chi pensa di strumentalizzare questa problematica, da cui dipende la qualità e la salubrità del nostro mare e del nostro territorio. Continuerò a tallonare il presidente Emiliano al fine di consentire, nel breve periodo, la realizzazione di questa infrastruttura di cui Nardò non può più fare a meno”.