NARDO’ 17 marzo_di COSIMO POTENZA_Ci rendiamo ulteriormente conto , qualora ancora ce ne fosse bisogno, che gli amministratori cittadini ricorrono spesso alla loro ideologia fondata sui concetti tanto cari ai membri di Casapound e all’estremismo di destra. I ripetuti dinieghi a qualsiasi forma di dialogo con le opposizioni non può essere accettato quando le informazioni richieste giungono da più parti della cittadinanza.

Il dovere di chi gestisce, per conto degli abitanti, la struttura pubblica è l’obbligo di fornire delle risposte certe su domande legittime. Siamo nauseati di ripetere che in democrazia questi atti impositivi senza accettare nessuna replica formale sono azioni contrarie alla volontà popolare e pertanto censurabili e contrari ad ogni forma di diritto vigente.

Il continuo palesare un’ottusità inspiegabile nel voler portare allo scontro gli animi del sentimento urbano al solo scopo di fornire una prova di forza nell’estenuante braccio di ferro con la minoranza consiliare non solo appare un gesto senza cognizione di causa ma evidenzia un comportamento fanciullesco lontano da qualsiasi forma di equilibrio e saggezza.

La linea dura, poi, adottata in questi giorni nei confronti della commissione di “Controllo e Garanzia” presieduta dal consigliere Carlo Falangone rappresenta, senza dubbio alcuno, l’emblema più limpido di come il “confronto democratico” sia riposto , tra gli uomini che siedono nei gradini più alti di Palazzo Personè, tra i pensieri utopici del loro lessico quotidiano.

A cosa possono servire riunioni in cui non partecipano interlocutori con cui scambiare opinioni e vedute? Per quale ingiustificato motivo risulta assente chi è obbligato a dare spiegazioni sull’operato delle proprie azioni? Vorremo chiarire un concetto basilare a questi giovani inesperti , i quali non trovandosi , per loro fortuna, come indagati nelle aule di giustizia penale al cospetto di giudici e pubblici ministeri agguerriti non si possono arrogare della facoltà di non rispondere alle domande che vengono rivolte agli imputati.

A maggior ragione quando queste richieste provengono dal popolo, per ottenere chiarimenti sui bilanci cittadini e sulle modalità usate per redigere gli stessi, è impensabile non fornire adeguate risposte alle petizioni giunte . L’amministrazione è bene che inizi a comprendere che questo “ modus operandi” non solo esprime a chiare lettere il concetto di “superficiale arroganza” e di poco rispetto verso coloro che manifestano idee diverse dalla loro dottrina di pensiero ma soprattutto risulta intollerabile questa condotta in una città come la nostra che ha sempre tenuto alti i valori di democrazia pagando anche in termini di vite umane la difesa di questi aspetti liberali. Gli ultimi sviluppi politici sul territorio nazionale vi dovrebbero far aprire gli occhi sull’opportunità di continuare a scegliere la via dell’inganno, del silenzio e dei proclami vuoti di contenuti per ribadire le vostre scelte. La gente è stanca di subire e di ricevere false promesse mai mantenute.