Nardò,10 marzo_di COSIMO POTENZA  Nadia Urbinati spiegando, nel suo libro “Democrazia Rappresentativail significato di questa forma di governo afferma che la stessa non è un ripiego rispetto al modello ideale di democrazia diretta, bensì una struttura originale di coinvolgimento nella quale gli aspetti di partecipazione diretta e di politica rappresentata si integrano in maniera articolata . “Gli eletti scelti dal popolo generano, nell’espletamento del loro mandato, una fisionomia complessa di attività partecipativa che sfocia in un processo politico in cui si sovrappone un continuo scambio di controllo e comunicazione tra cittadini e rappresentanti.” Questo disegno amministrativo ideale nella nostra città non solo non è contemplato ma ci ritroviamo, nostro malgrado, a convivere nel degrado di un sistema politico oramai da tempo in continua agonia .

Il lento declino mortale ,che ha distrutto i vecchi partiti, ha riportato in auge, come protagonisti assoluti, i singoli soggetti che si riconoscono in modo esclusivo nei leader scelti per la giusta occasione. Purtroppo quando a combattere non sono le identità, le culture politiche, le proposte e i gruppi dirigenti ma solo i capi indiscussi veri o presunti che ingessano e controllano i propri seguaci si afferma la cortigianeria e con essa la mediocrità. Il confronto democratico non è più il mezzo ideale per discutere sulla diversità di idee e di modi di amministrare ma, lo stesso, è stato sostituito da una continua battaglia “ad personam” in cui sicuramente ogni contendente potrebbe essere considerato senza ombra di dubbio come parte lesa provocando irrimediabilmente delle plausibili reazioni da parte degli interessati .

Questo tipo di atteggiamento crea imbarazzo e sgomento nell’intera cittadinanza che si trova ,suo malgrado, coinvolta in una lotta intestina in cui è impossibile rimanere neutrali per non essere isolati. La storia ci insegna che durante tutte le guerre si ottiene solo morte e distruzione e solo al termine di ogni conflitto bellico si può pensare a una vera ricostruzione. E’ impensabile quindi credere di poter ottenere dei benefici per il paese se si spendono risorse , tempo e idee per combattere giornalmente contro i mulini a vento invece di curare la buona amministrazione.

Chi si trova a reggere le redini di un governo cittadino non può impiegare la propria attività quotidiana nel ribattere ogni denuncia che arriva in forma legittima da parte dell’opposizione e chiedere irresponsabilmente agli organi di stampa di tacere le notizie o di plasmarle a proprio gusto e gradimento, poiché in ogni paese democratico che si rispetti chi governa deve dare spazio al diritto di opinione anche se questa fosse contraria al proprio credo. Ricordiamo agli smemorati che la Carta Costituzionale non è una lettura soggettiva ma oggettiva.

I veri leader non sono quelli che impongono le proprie ideologie ma quelli che convincono gli altri sulla bontà delle stesse e il loro successo dipende da come i movimenti che lo sostengono siano davvero consapevoli della strada intrapresa poiché si riconoscono nei progetti e non per mera convenienza o interesse del momento.

A Nardò tutto questo non avviene i social hanno sostituito interamente l’aula consiliare , la trasparenza , primo punto del programma elettorale volutamente dimenticato da parte degli amministratori (quindi venire meno alle promesse dei propri elettori!) , è diventata un’ insana utopia , si usa l’offesa per non rispondere alle scomode domande , l’autoreferenzialità per nascondere le proprie incapacità, continuando su questo percorso la nostra città verrà demolita dalle mostruose problematiche sinora irrisolte che ci aspettano a breve termine al varco e che sembrano in molti di aver dimenticato .

Pensare di sconfiggere gli avversari rivendicando gli umili natali denigrando oltretutto persone che non si conoscono, ricevere consensi affiggendo manifesti su enormi plance per elogiare un procurato risparmio per i cittadini, sino a questo momento solo declamato ma non ancora spiegato attraverso documenti necessari per comprendere i reali vantaggi per i contribuenti o inasprire gli animi per obbligare gli incolpevoli osservatori a prendere parte a questa aberrante sfida senza una fine certa, è solo una visione miope di come si possa svolgere la vera politica in una democrazia che si rispetti.

Questa pericolosa deriva portata avanti dal nostro primo cittadino e dai suoi seguaci potrà vedere scritta, a caratteri cubitali ,la parola “ fine “solo quando una vera opposizione capace di non scendere al livello conflittuale con i contendenti riuscirà a ottenere l’appoggio dei cittadini attraverso le idee, i progetti e delle contro proposte realmente efficaci per migliorare la reale condizione dei neritini oggi solo ostaggio di fazioni in lotta allo sbando.