Il nuovo parere di compatibilità paesaggistica che autorizza la costruzione del megaresort tra gli ulivi plurisecolari della Sarparea di Sant’Isidoro a Nardò  presenta gravi violazioni rispetto a quanto stabilito dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) ”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del M5S Cristian Casili, che questa mattina(27 gennaio 2017)in conferenza stampa ha denunciato irregolarità e gravi carenze istruttorie in merito alle autorizzazioni rilasciate per il nuovo progetto, di cui “il governatore Emiliano da magistrato in aspettativa non può non tenere conto”.  “Principalmente con riferimento alla competenza si è reso necessario  chiedere all’Avvocatura regionale un parere giuridico – spiega il consigliere pentastellato –  sia in merito alla correttezza degli atti deliberati dalla giunta regionale che di quelli da porre in essere. E l’avvocatura  – continua Casili – ha chiarito un aspetto sconosciuto anche agli addetti ai lavori, ovvero che il PPTR sottrae alla giunta la competenza a rilasciare questo tipo di atti amministrativi, attribuendola al dirigente della Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio. Pertanto la  DGR n. 1173/2016 è illegittima per vizio di incompetenza  e la stessa Avvocatura regionale propone di annullarla in autotutela. Questo comporta uno STOP al procedimento di approvazione del piano di lottizzazione”.

 Casili chiede che il nuovo progetto sia sottoposto alla verifica degli uffici competenti al rilascio della VAS, visto che a differenza del primo prevede l’espianto di un numero considerevole di alberi di ulivo. La VAS già rilasciata per il progetto originario aveva prescritto il censimento dettagliato di tutti gli ulivi e di verificare in sede di approvazione del Piano che nessun ulivo monumentale fosse danneggiato o espiantato. Inoltre l’Ufficio Provinciale Agricoltura (UPA) deve  accertare la sussistenza dei caratteri di monumentalità dell’Uliveto, come già prescritto dalla Determina dirigenziale n° 13 del 18/01/2012.

Il Comune di Nardò fino ad oggi è stato a guardare dalla finestra – incalza il vicepresidente della Commissione Ambiente – adesso dovrà verificare la corretta osservanza delle norme e ripensare alla destinazione urbanistica di un’area così delicata. L’Assessore Curcuruto rimedi subito a questo pasticcio, per utilizzare un eufemismo, portando immediatamente in Giunta l’annullamento  della Delibera n° 1173 del 26/07/2016. È doveroso dirimere le questioni che fino ad oggi sono apparse connotate da un eccesso di discrezionalità e da palesi illegittimità e carenze istruttorie, molto gravi se si pensa che non hanno tenuto nella giusta considerazione un patrimonio quale quello degli ulivi monumentali, di fondamentale  importanza sul piano paesaggistico, ambientale e identitario per il nostro territorio, già tutelato dalla legge regionale n.14/2007, ad oggi  inattuata e disattesa”.

 “Infine vorrei ricordare come i dubbi di legittimità fossero già stati evidenziati prima della pubblicazione sul Burp della delibera, avvenuta il 22 agosto 2016. L’11 agosto infatti  il  Dirigente della Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio  aveva richiesto  il parere dell’avvocatura Regionale, arrivato poiil 30 agosto. Ci chiediamo – conclude il Vicepresidente della Commissione Ambiente – il perchè di quest’accelerazione. Cautela e buona amministrazione avrebbero voluto che fossero sciolti i dubbi prima di esprimere un parere così delicato di compatibilità paesaggistica”.

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