Dall’articolo apparso questa mattina sulla Gazzetta del Mezzogiorno apprendiamo con stupore i toni trionfalistici nascosti sotto la forma del “ve lo avevamo preannunciato “ della probabile decisione di affidare ad un commissario nominato dalla regione la diatriba sulla condotta sottomarina intrapresa dai comuni interessati Nardò e Porto Cesareo.
A dare voce a questa notizia il segretario del PD locale, Rino Giuri, che esprime amarezza sulla probabile nomina ma di fatto pilatescamente e con interesse manifesto attende con impazienza che tale indirizzo sia intrapreso. In tutti questi anni i cittadini di Nardò si sono lamentati di come il nostro territorio sia stato bistrattato e deriso dalla politica che conta, ma la risposta oggi è sotto l’occhio di tutti .
E’ inaccettabile notare che il segretario cittadino di un partito di governo nazionale e regionale rimanga inerte, insieme ai componenti della sede locale, nonostante il vento sulla tematica condotta sottomarina sia cambiato da tempo , nel mentre da qualche parte si decidono le sorti del nostro territorio e chiedano anzi attraverso l’Area Marina Protetta, con insistenza , l’avvento del Commissario al fine di accelerare i tempi dell’avvio dei lavori. Tutto questo , come sottolineato nello stesso articolo, mentre la consigliera comunale cesarina dello stesso Pd Monica Viva si trovi a Roma a perorare la causa della sua città e per definire e velocizzare l’inizio programmato del progetto.
Vorremmo ricordare al segretario cittadino che sia l’opposizione che l’amministrazione in una città dovrebbero salvaguardare il benessere comune e attivarsi affinchè lo stesso si possa raggiungere attraverso i consiglieri di riferimento o come rappresentanza di partito. L’inerzia porterà al paese, inevitabilmente, solo i frutti bacati raccolti negli ultimi decenni a meno che dietro questo atteggiamento non ci siano ragioni a noi sconosciute per le quali la condotta sottomarina possa rappresentare una risorsa per il nostro paese o per interessi privati da difendere.
Al sindaco in carica, invece, vorremmo chiedere a gran voce, di far sentire l’urlo della città al governo regionale perchè limitarsi alle apparizioni mediatiche a questo punto sembra una battaglia persa in partenza . Questo anche per mettere a tacere le parole striscianti di qualche post circolato in città nei giorni scorsi di un possibile incontro segreto tra Risi e Mellone,mai smentito in maniera netta dalle parti, prima del consiglio comunale che ha deciso la revoca del protocollo d’intesa.
Notizia questa che creerebbe ombre sulle reali intenzioni della nuova amministrazione.
I cittadini di Nardò chiedono chiarezza e sono desiderosi di alzare le barricate se i carri armati promessi dal sindaco non dovessero bastare. #NOallacondottasottomarina