Le recenti elezioni comunali sono state un vero e proprio Tsunami! Una classe dirigente composita ed erede di appendici partitiche è esplosa cedendo il passo ad una nuova generazione di amministratori!

Il risultato fa gridare allo scandalo, all’antipolitica, ai poteri forti, ai tradimenti vari e agli ammutinamenti!??

 

Eppure occorre poco, una semplice analisi su certi atti e azioni politico amministrative per comprendere quello che è accaduto.

Da anni il Paese è guidato da partiti fatiscenti, da una politica priva di idee e di valori, da amministrazioni impegnate più alle spartizioni, a dribblare i problemi per non disturbare il guidatore regionale, a disinteressarsi dello inquinamento ambientale, della salute della gente, dello sviluppo economico, della moralità nelle istituzioni, della sicurezza dei cittadini e della puntualità dei servizi pubblici.

La POLITICA, l’AMMINISTRAZIONE e i PARTITI o loro surrogati sono divenuti ormai un “optional” momentaneo, invocati solo in campagna elettorale e nella spartizione di incarichi e prebende.

Quali esempi educativi, quale democrazia partecipata, con quali impegni e  coerenze si amministra,  quali valori morali, culturali, sociali e civili sono divulgati e difesi?

La verità è che i partiti, ormai frantumati in movimenti,  i  politici e gli amministratori rivolgono la propria attenzione più a se stessi, alle proprie scalate interne, anziché legiferare e risolvere la povertà sociale, la disoccupazione giovanile, l’erogazione e il funzionamento dei servizi pubblici, precisare  il  ruolo delle banche e mettere  in sicurezza  quei focolai dannosi alla salute, impiegare civilmente i reflui fognari, infrastrutturare la Città rendendola più bella, accogliente e serena.

In questi ultimi anni, tranne qualche eccezionale momento, movimenti e amministratori hanno giocato alla crisi, a ingrossare un fatiscente partito arruolando neo movimenti e Consiglieri buoni per tutte le stagioni, a dividere la lista “Partecipa”, a distruggere “l’UDC” e a mettere alla porta “Costruire insieme” e il gruppo “Ecologia e Libertà”.

In questo vortice di azioni tumultuose di continuo assestamento nessuno ha prestato attenzione al danno che si produceva nell’opinione pubblica.

A Nardò come per il resto del Paese la gente è stanca degli scandali, degli arresti continui di personaggi pubblici, di atti addomesticati per i soliti noti, di cooperative compiacenti per cui chiede giustizia sociale, più moralità personale, rispetto per il cittadino, coerenza d’impegno, verifica cadenzata pubblica dei programmi, lotta agli sprechi e agli evasori, meritocrazia, cambiamento delle regole amministrative, serietà nel ruolo che si riveste,

A fronte di tutto ciò politica, partiti e amministrazioni hanno continuato a utilizzare vecchie logiche amicali e parentali, a cambiare casacca, ad ordire tradimenti, ad attualizzare il vituperato trasformismo di Crispi e De Pretis.

Il Popolo in questi anni è cresciuto notevolmente, una nuova generazione di giovani tutti scolarizzati, molti diplomati, laureati, ricercatori e docenti universitari operanti in sede e fuori si sono affacciati alla ribalta.

E’ una generazione che ha cognizione dei propri diritti e doveri, è sintonizzata col popolo perché vi vive dentro, sa ascoltare la gente, è pronta ad assumersi la guida del Paese.

La vittoria di Mellone non è la vittoria dell’” Antipolitica” contrapposta alla “POLITICA” (nel bene e nel male cui in genere ci si riferisce) perché questa non esiste più come termine di paragone, si è liquefatta e dispersa da tempo in mille rivoli.                                                                                                                  E’ una vittoria per cambiare le regole, per snellire le procedure, per semplificare l’azione amministrativa, per ribaltare la vera antipolitica ormai padrona assoluta dei vari ingranaggi esistenti nel paese.

La politica attuale, quella moderna, scivolosa e untuosa, è l’antipolitica da battere nelle istituzioni e in certe mentalità.

A Nardò, ormai, è stato impresso un nuovo Corso!

E’ questo, piaccia o no, il nuovo che avanza, un intero orizzonte generazionale che pulsa alla riscossa!

I vecchi canoni, le pacche sulla spalla, i pacchetti azionari, l’essere soli al comando senza ascoltare i cittadini e le associazioni, restare muti di fronte ai problemi vitali dell’ambiente e della salute, manifestare tentennamenti e inerzia compiacenti sono gli elementi distruttivi che come antipolitica portano il Paese allo sbando, alla recessione, all’isolamento.

Quella di Mellone è una VITTORIA DI POPOLO, della gente comune e soprattutto dei giovani e delle persone stanche di avere politici parolai e amministratori routinari, poco impegnati, distanti e distaccati dagli interessi dei Cittadini e dal volere popolare.

Chi ha perso, se ne faccia una ragione, non invochi poteri forti, congiure, tradimenti o antipolitica poiché, consapevolmente o meno, ne ha fatto parte, accetti invece la sconfitta democratica, si prepari a collaborare pur nella distinzione dei ruoli, ritorni a tessere e ad attuare con testimonianza idee, principi e valori di ritorno alla vera

“P O L I T I C A”.

Ad mayora!

Nardò, 6 luglio 2016

Giovanni PERO’

P.S.

Non guardare la pagliuzza negli occhi dell’altro ma la trave presente nei tuoi!