Curioso assistere sui social all’evoluzione della politica di vecchio stampo. Partiti,nazionali e comparse civiche create ad hoc, cancellati in una campagna elettorale quasi invisibile ,ma libertina, privo del filtro della stampa o dei giornali online, affidata a quel senso di assolutismo partecipato “viral_schizzofrenico” di attori improvvisati : giustizieri, forbiti opinion maker da dopo lavoro.

 

Attori ,giuridici, che hanno fatto sfoggio, a sostegno del loro alter ego elettorale, di idee e affini presi in prestito pro tempore e accessoriati da una sporta di ignoranza pari solo al numero di scarpe inversamente proporzionato al loro “cacasenno”.

Puristi politicamente sui generis e lecca deretani di primo ordine, si sono indignati quasi scandalizzati da tanto ardire di personaggi infimi che dietro un pc dopo i pasti, inforcano la strada virtuale delle contro rivoluzioni. Miseria umana a buon mercato a quanto pare.

La politica del sistema collaudato del “do ut des” alla deriva e ridicolizzata , giusto per non perdere le cattive abitudini, da rampanti servi sciocchi vestiti a festa che celano nel loro apparente buonismo o ,peggio , nella kultura con la kappa, l’odio razzista a prescindere.

Un quadro impietoso di esseri umani o presunti tali che non rispecchiano la realtà ma una particella embrionale di una comunità che ignora che sui social la stupidità è una virtù,difesa a denti stretti.

 

Io prima di te.

L’insediamento del nuovo primo cittadino a Palazzo Personè, l’avv. Pippi Mellone, ha creato un terremoto nell’ordine costituito della casta che da 7 lustri governa questa città. Non stupisce come l’acredine dei vinti abbia sortito la nascita di un gruppo di “controrivoluzionari” pronti a lottare per riprendere ,secondo loro, il maltolto.

Affetti da amnesia cronica, non ricordano nulla prima del 19 giugno 2016 e del loro fare ben documentato.

Poveretti brancolano nei fumi mutageni cancerogeni del loro stesso odio convinti che la dea bendata abbia travasato la cornucopia dal lato sbagliato e reso infelice chi nel sostantivo femminile “bella”, aveva riposto la certezza “matematica” di una continuità quasi divinatoria.

Risveglio amaro per chi da cultore del sapere oligarchico, ha scoperto di essere, infine, arrivato sulla terra perdendo quell’aureola costruita non tanto dalle sue mani ma da blasonati padri muniti di palle.

Ora te li ritrovi , al limite del patetico, a combattere contro mulini a vento mossi da un aria destabilizzante.

Moderni don Chisciotte ,alla soglia della senilità, costretti a indignarsi per aver scoperto come il pressapochismo e la politica dei crocicchi ha sortito solo disastri .

Intimoriti di dover far i conti con la democrazia partecipata inaspettata quasi sottovalutata ma ora assodata.

Colpo su colpo si demoliscono le nuvole di carta. Colpo su colpo si smantellano ovili e affini. Se il tempo è galantuomo …

 

A buon Intenditor …