Je suis…

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DiRedazione

Mar 29, 2016

Sono stanco di sentir parlare di stragi, è qualcosa di intollerabile, in qualunque parte del mondo avvengano.

 

Ma sono stanco anche di sentire tutti quei distinguo di chi vorrebbe che ogni volta che qualcuno dice “Je suis ….Caio” poi debba dire anche “Je suis Sempronio”, come se in faccende di questo tipo la reazione emotiva che qualcuno dimostra, magari ingenuamente ed estemporaneamente, poi debba essere pesata e riproposta ogni volta facendo attenzione a salvaguardare il politically correct.

Ma davvero pensiamo che questa nostra esposizione emotiva sui social serva a qualcosa se non a sfogare un momento di indignazione e di rabbia magari in maniera irrazionale, non pesata col raziocinio? E’ chiaro che qualcosa che avviene alle porte di casa e che minaccia il nostro stile di vita ha su di noi un effetto maggiore di quanto accade dall’altra parte della terra a persone di altra cultura.

Questo non vuol dire che dei secondi ce ne freghiamo altamente, vuol dire solo che l’eco generato nel nostro animo è meno dirompente, per mere questioni di distanza, geografica e culturale, mai sul piano umano. O dobbiamo credere che veramente a qualcuno non importi niente di trenta bambini pakistani massacrati? Dai, per favore. L’ho detto, finalmente.