Da 7 lunghi anni ci battiamo contro il tubo che dovrebbe scaricare nel mare di Nardó la merda di Porto Cesareo. Una battaglia lunga e difficile condotta da pochi uomini. Associazioni ambientaliste (quelle autentiche), qualche movimento politico, pochi cittadini informati.

Uomini e donne che non hanno lesinato sforzi fino ad inviare un esposto alla Procura della Repubblica a firma di Francesco Muci, Graziano De Tuglie, Raffaele Onorato, Massimo Vaglio, Alessandro Bonsegna.

Oggi la nostra battaglia ci ha portato per un’estate intera per strada, in piazza, tra la gente a raccogliere un numero astronomico di firme (oltre 3.000), arriva all’attenzione del grande pubblico. Grazie a Striscia la Notizia (http://www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/vade-retro-tubo_585433.html), ormai un’istituzione televisiva che da 25 anni difende gli interessi degli italiani, il caso scarico a mare diviene “popolare”. Nonostante l’espansione dei social network, la TV resta quindi un fenomenale strumento di comunicazione di massa.

Finora, quelle 3.000 firme, è bene ricordarlo, Risi e i suoi le hanno calpestate. Come è bene ricordare non solo gli “eroi civili” che in questi anni si sono spesi ma anche chi ci ha contrastato. E non si tratta solo di Aqp o Regione Puglia, il nemico è soprattutto interno ed è rappresentato da quegli amministratori comunali neretini che ancora oggi sono favorevoli alla condotta: il sindaco, i consiglieri comunali di maggioranza, qualche consigliere comunale di minoranza, come al solito troppo silente, e gli assessori all’ambiente (e non) che si sono succeduti durante questi lunghi anni di malamministrazione. A partire da Flavio Maglio in primis, assessore all’Ambiente dal 2011 al 2014, e grande sostenitore della condotta, e oggi pseudo alternativa a Risi, per finire a Mino Natalizio che nel giro di pochi mesi nel passaggio dell’opposizione alla maggioranza ha cambiato radicalmente le sue posizioni (e non solo in tema ambientale). Peccato che il Consiglio comunale all’unanimità nel marzo 2012 abbia bocciato lo stesso progetto con delibera proposta dall’arch. De Pascalis. Per non parlare di contro dei partiti politici neretini di governo e di alcuni mezzi d’informazione locale appiattiti a favore di questo mostro ambientale per fare cosa gradita al “grande Leader”.

Noi la battaglia l’abbiamo condotta e la continueremo a condurre, con o senza il supporto dei grandi mezzi d’informazione. Il protocollo d’Intesa, il contratto che il Comune di Nardò vorrebbe firmare per mano del suo scellerato sindaco con Aqp e Regione, non è stato ancora sottoscritto. Un accordo improponibile e folle. Per 2 volte il consiglio comunale ha rinviato l’approvazione, spaventato forse dalla rabbia popolare. Quella elettorale che si esprime nelle urne, s’intende.

Ancora il 23 dicembre scorso noi chiedevamo l’istituzione della Commissione per il Referendum per valutare la nostra istanza referendaria. Riteniamo infatti che gli unici a dover e a poter decidere per il Futuro di questa Terra siano i suoi cittadini. Risi e i Suoi (e qualche fresco ex) invece pensano di poter decidere per tutti calpestandoli. E lo hanno fatto fino ad oggi. E siano ben certi che scolpiremo i loro nomi nella pietra perché nei prossimi decenni si sappia chi ha manovrato per deturpare l’Ambiente e il Territorio di Nardò.

Pippi Mellone

Candidato Sindaco

Alleanza per il Cambiamento