A distanza di due anni dalla delibera comunale la consulta della cultura neretina ha, finalmente, una sua componente. Appare evidente che c’è una forte richiesta di visibilità e di contributi di pensiero da parte di questi attuali amministratori, tanto da appoggiare un sistema consultivo che abbraccia numerosi indirizzi che fanno capo alla parola cultura.

Cultura che sino a ieri è stata appannaggio delle strutture scolastiche, di associazioni di volontari che hanno perorato e valorizzato il territorio, le risorse e i progetti pro_loco mantenendo però un autonomia che fa rima con la parola : Ad personam.

Individualismo dettato da un retaggio culturale obsoleto e cugino di quel clientelismo di comodo dettato non da fini nobili ma dal tornaconto elettorale camuffato sotto mentite spoglie.

La cultura come merce di scambio. La cultura come momenti di aggregazione per fini alquanto discutibili.

Solo in rari casi questa equazione non ha dato risultati scontati, ma varianti che hanno determinato quelle forme indipendenti di pensiero libero, pericolose per i centenari detentori del sapere.

Insomma fare cultura a Nardò non è facile se il fine è erudire un popolo particolarmente individualista e succube del suo stesso male.

Il lavoro della neonata consulta è quello di creare “Sistema”, tra quelle molteplici associazioni culturali o pseudo tali che si trovano sul territorio ma che navigano,sino ad oggi, a vista pur condividendo lo stesso specchio d’acqua.

“Sistema” che sposi concorsi di idee fuori i perimetri della città, aprendo contenitori culturali ,attualmente vuoti, riempiendoli di risorse umane e di mezzi atti a valorizzare in un circuito locale e internazionale il territorio.

La grande sfida di questa neonata consulta è ,probabilmente,saper vedere a breve e a lungo raggio in un lasso di tempo utile per “erudire” amministratori a digiuno di idee ,a tema, vincenti.

Chiave di volta per concentrare tutte le forze presenti su questo territorio e farle dialogare in modo costruttivo per fini comuni.

Amare una città non vuol dire solo immaginare il domani che verrà ma occorre costruirlo valorizzando il luogo, la storia i costumi e le arti.

Non ci resta che augurare alla componente della consulta della cultura : Buon Lavoro …