Ieri il Consiglio comunale ha rimediato una figuraccia enorme.

 

La volontà del Sindaco di istituire la TASI è andata in fumo, grazie ai suoi stretti collaboratori, che hanno pensato bene di disertare o abbandonare l’Assise comunale nel momento cruciale della discussione.

Ora è tempo di effettuare una riflessione approfondita sullo stato dei lavori!

Chiediamoci: esiste una maggioranza e, se si, da chi è composta?

Il Sindaco prima di andare in Consiglio non ha avuto il placet dalla Giunta, dai Partiti e dai Consiglieri alleati? Che razza di maggioranza è questa? I rapporti politico amministrativi con le liste civiche e con i partiti, UDC e PD, come si tengono e si sviluppano?

E’ il Sindaco Risi che vive alla giornata oppure il suo modo di procedere è venuto a noia della maggioranza tanto da latitare nei momenti opportuni?

Occorre fermamente prendere atto che le relazioni coi gruppi di maggioranza non sono coesi, condivisi, accettati e sostenuti.

E’ risaputo che il Capo dell’Amministrazione non ascolta i buoni suggerimenti che propongono alcuni consiglieri, anzi, rifiuta perfino l’invito ad esplorare preventivamente il pensiero dei cittadini.

In riunione di maggioranza il Sindaco è stato invitato, durante la discussione per l’applicazione della TASI al 2,5 x1000, a rendersi conto della condizione economica di tanti cittadini e di non approvarla sia perché non obbligatoria sia perché le minori entrate statali potevano essere compensate da:

1. lotta all’evasione fiscale,

2. diminuzione degli sprechi e degli sperperi ANCHE ATTRAVERSO INCARICHI ESTERNI;

3. razionalizzazione dei servizi e dei contributi;

4. premi di produzione razionalmente attribuiti a chi veramente dimostra attaccamento e produzione reale, (basta con il 75% per tutti indipendentemente dalla qualità, dall’attaccamento, dall’efficienza e dalla professionalità dimostrata);

5. definizione delle annose pratiche dell’urbanistica a sanatoria, specie quelle che vengono sollecitate da chi può subito pagare e invitare chi tergiversa o ritarda a provvedere al ritiro entro un periodo determinato, pena la decadenza,

6. accorpare gli uffici diminuendo gli affitti,

7. rendere l’Amministrazione più snella e celere nello smaltimento di quelle pratiche e richieste di natura economica.

8. Impegnarsi in direzione di una economia di gestione in tutti i settori compreso quello inerente il risparmio energetico.

Di fronte a questo suggerimento non condiviso, né minimamente preso in considerazione e alla volontà di procedere comunque all’applicazione della TASI, ho anticipato il mio voto contrario, frutto peraltro delle lamentele dei colleghi e di tanti cittadini che ascolto.

E’ questo modo di procedere senza intesa, senza collaborazione, senza dialogo, senza la conoscenza dei problemi per tempo, nella solita solfa di presentare le delibere all’ultimo istante pena la decadenza, nella mancata comunicazione fra i partiti, liste civiche e minoranze, tutto questo porta a queste spiacevoli disfunzioni, come la mancata celebrazione del C.C.

Alla luce di quanto accaduto si rende necessario che il Sindaco riveda la situazione politico amministrativa, non sostenga che la mancata celebrazione del C.C. sia un semplice accidente, pertanto riorganizzi la Giunta, revochi gli incarichi assegnati ai vari Consiglieri di maggioranza, stili un “programmino” di fine legislatura, si crei un valido staff, metta tutti a lavorare seriamente per la collettività e non per i propri interessi, coinvolga e dia ascolto a tutti, non sia accentratore e non sostenga soggetti carrieristici o interessati solo alla scalata elettorale.

Occorre, quindi, per continuare un nuovo patto: chiaro, serio e sostenibile oppure nuove elezioni!

Il comportamento da me tenuto nell’occasione, dopo l’esclusione della mia proposta di non approvare la TASI, è stato corretto, coerente perché dichiarato in anticipo e intimamente sentito nell’animo e nei contatti coi cittadini.

Nardò, 10 settembre 2014

 

Cons. comunale di IMPEGNO CIVILE

Salvatore CALABRESE