Lecce, 21 ottobre 2022 – Senza pace gli Operatori socio-sanitari della Asl di Lecce assunti a tempo determinato nel 2020 per fronteggiare la pandemia. Da “eroi” a “esuberi” è stato un attimo. Già ad aprile dell’anno scorso furono “defenestrati” per lasciar posto agli idonei della graduatoria di Foggia. Poi sono stati ricollocati in Sanitaservice con la qualifica di “pulitori” per 5 mesi (rinnovabili per altri 5 mesi). Ora, nonostante gli accordi sindacali sottoscritti dalla Asl, siamo allo stallo per il diktat della Regione. Da qui la protesta di Fp Cgil e Usb: “Gli impegni assunti dai vertici della Asl all’inizio di settembre sono stati disattesi”, dicono i segretari Floriano Polimeno (Fp Cgil) e Gianni Palazzo (Usb).

 

La storia

Ad aprile 2021, la Regione Puglia decise di scorrere la graduatoria del concorso Oss di Foggia anche nelle altre province pugliesi, assegnando agli idonei contratti precari e non stabili. Una scelta che provocò una forte mobilitazione del personale, con manifestazioni e presidi, e dei sindacati. Questi ultimi in particolare hanno sottolineato più volte l’illogicità del provvedimento perché contrario alla normativa, visto che gli Oss precari di Lecce furono sostituiti da altri Oss precari. Dopo settimane di protesta, sul tema si riunì anche la task force regionale, dal momento che una situazione simile era riscontrata anche a Brindisi e nella Bat. Si scelse di collocare i lavoratori in Sanitaservice con la qualifica di “pulitori” per rispondere alle esigenze della campagna vaccinale e quindi impiegarli negli hub per 5 mesi, prorogabili per ulteriori 5 mesi.

La vertenza oggiPer una parte di lavoratori i dieci mesi sono già scaduti il 31 luglio ed entro fine ottobre scadranno anche per tutti gli altri. La Asl ha deciso di stoppare qualsiasi provvedimento riguardante questa platea di lavoratori. E così tra una settimana circa 100 persone perderanno il posto di lavoro. Tutto ciò nonostante gli impegni presi dalla Asl di Lecce lo scorso 1° settembre. I vertici aziendali si erano impegnati a ricollocare 19 Oss che hanno nel frattempo maturato i requisiti per la stabilizzazione. Per tutti gli altri lavoratori si era giunti ad un accordo sulle procedure di interpello: circa 80 lavoratori avrebbero dovuto vantare un diritto di prelazione sui posti vacanti all’interno di Sanitaservice (come succede per chi supera i sei mesi di precariato all’interno dell’azienda partecipata). La Asl aveva rinviato ogni decisione a dopo la nomina del commissario di Saniteservice. Nomina giunta la settimana scorsa (con l’arrivo a Lecce di Francesco Massaro) senza che nulla si sia mosso in proposito. Da qui la scelta di Fp Cgil e Usb di proclamare lo sciopero.