Storia, ricordi e immagini di un’epoca. I due decenni ricompresi negli anni ’60-70 hanno segnato le passioni musicali di una generazione di giovani e giovanissimi, riposte ormai in quel “cassetto” della microstoria neritina che in questa ricerca si è tentato di aprire, per rispolverarlo da quella patina che ne avrebbe sbiadito la memoria e portato inevitabilmente nell’oblio.
E così pian piano quelle emozioni legate alla musica e alle canzoni riemergono e si ravvivano sul sorriso nostalgico di quei neritini sessantenni ed anche ultra settantenni, testimoni rimasti di un’ epoca, oggi, rincorsi e sollecitati da chi ha deciso di andare a “caccia di ricordi”.
Essi riemergono, quasi come un tassello dopo l’altro, per ricomporre e recuperare quel collage di nomi, date, aneddoti e foto, spesso sbiadite, che ci riportano ad un’età felice e spensierata che man mano che riemerge ci sorprende e ci emoziona positivamente.
Si recuperano fatti, dettagli, volti ed espedienti che ci parlano di una irripetibile primavera di vita vissuta al di fuori di aride logiche consumistiche, tipiche del nostro presente. Ci riportano a quando una prima chitarra usata comprata, seppur con difficoltà, con 3.500 lire, accendeva emozioni; quando la prima batteria si componeva di due fusti di cartone vuoti di “DIXAN”, e qualche coperchio di alluminio per pentole, sottratto furtivamente da casa; quando il compenso per una serata musicale era un panino a testa con la mortadella; quando il sogno più grande che un sedicenne appassionato di musica poteva realizzare, grazie ad un regalo paterno, prendeva forma in una scintillante fisarmonica color granata, da 120 bassi, costata 120.000 lire.
Ma come si riusciva a realizzare – dopo tanti sacrifici ed espedienti – l’agognato gruppo musicale che già aveva un nome, il più originale possibile, già impresso sulla grancassa alla prima prova tra le pareti di un’ angusta e umida cantina ?
Forse erano sogni che si realizzavano grazie a quei valori umani tipici della provincia, frutto di amicizia sincera e solidarietà incondizionata che si spera non si siano disperse alla soglia di questi anni venti del terzo millennio.
L’autore