Niente lezioni in presenza nelle scuole primarie e secondarie in Campania da domani fino al 30ottobre: è una delle misure anti covid contenute nell’ordinanza che il governatore Vincenzo De Luca ha firmato. Sono anche sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno. Nella nuova ordinanza della Regione Campania si vietano le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti al pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi.
E’ fatta raccomandazione agli Enti e Uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza. A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. Queste misure si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa. Dopo l’impennata di contagi in Campania “sono state adottate – si legge in una nota dell’unità di crisi – misure rigorose con il doppio obiettivo di limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”. A margine della nuova ordinanza di De Luca si sottolinea “il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico”. Assessore Istruzione: “Lezioni in dad, decisione dolorosa ma dobbiamo scongiurare il peggio” “La situazione epidemiologica è ancora sotto controllo, ma dopo aver visto i numeri di contagiati di oggi, abbiamo ritenuto opportuno applicare una sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole per due settimane a partire da domani, 16 ottobre. Le lezioni saranno svolte attraverso la didattica a distanza”. Così l’assessora regionale all’Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini. “È una decisione dolorosa – dice – e ringrazio di cuore tutto il personale scolastico docente e non docente e i dirigenti scolastici che hanno fatto l’impossibile per far funzionare le nostre scuole lavorando senza risparmiarsi. L’obiettivo è scongiurare il peggio e sarà possibile solo con il senso civico e la responsabilità di ciascuno di noi”. Allarmanti i dati odierni sulla regione: i nuovi positivi sono balzati dagli 818 di ieri a 1.127. Il dato ha fatto superare anche il saldo di 800 unità tra nuovi contagi e guariti (317 i secondi nel bollettino odierno), che De Luca aveva indicato come soglia per “chiudere tutto”.
Azzolina: da De Luca decisione gravissima e sbagliata “E’ una decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positivo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola” ha detto il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a Zapping su RaiRadio1. “Non ho né il potere di aprire le scuole né il potere di chiuderle. I presidenti di Regione e le province hanno il potere di chiuderle” ha aggiunto il ministro. “La scuola è un servizio pubblico essenziale da un diritto costituzionalmente riconosciuto, a maggior ragione in certe zone dove se i ragazzini non vanno a scuola la mattina rischiano di essere preda di altre cose. La scuola in questo momento è il luogo più sicuro per i nostri ragazzi, per i nostri studenti non soltanto dal punto di vista sanitario ma anche per tante altre cose. Proprio la Campania dovrebbe tenere aperte le scuole, in questo momento perché se ci sono i contagi bisogna andare a selezionarli dove sono, dove ci si contagia non è la scuola” ha detto ancora Azzolina., aggiungendo che “se non vogliamo sacrificare la scuola si può lavorare per lo smart working ancora di più. La mattina non sono solo gli studenti a salire sui mezzi. Lasciare gli studenti a casa è inaccettabile se vogliamo considerare i numeri dei contagi nelle scuole. Si devono spalmare su tutti gli altri settori le necessità sul prendere o non prendere i trasporti”, che per esempio può riguardare “un dipendente pubblico”. “Gli scaglionamenti che si potevano fare li abbiamo già fatti- ha continuato il ministro in merito alla differenziazione degli orari a scuola per evitare la calca sui mezzi di trasporto locale-. Da Roma ci dicano dove sono le maggiori criticità. Se c’è da fare ulteriori riflessioni si facciano”. “Leggeremo l’ordinanza e poi valuteremo se fare ricorso” ha concluso. – (Rainews24)l