Assegnato il premio Nobel per l’Economia a Robert B. Wilson e Paul R. Milgrom per avere affinato la Auction Theory.

Si tratta di un ramo dell’economia che studia il comportamento degli attori nelle aste dei prodotti finanziari. Il riconoscimento dell’Accademia reale delle scienze di Svezia arriva per il loro lavoro sul “miglioramento della teoria delle aste” e per aver inventato nuovi formati d’asta. Goran Hansson, segretario generale dell’Accademia, ha annunciato al mondo la notizia.

Nello specifico, stando alle motivazioni, Wilson ha mostrato “perché chi partecipa alle aste tende razionalmente a fare offerte al di sotto della migliore stima del valore comune”, cioè “il valore che è incerto a priori ma, alla fine, è uguale per tutti. Gli offerenti sono preoccupati della maledizione del vincitore, cioè di pagare troppo e di perdere”.

 

**Detto in parole più semplici

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Le aste sono un fenomeno molto diffuso e più comuni di quel che si pensa. Soprattutto oggi con le vendite online, tutti abbiamo partecipato almeno a un’asta. Non solo, sono organizzati come aste i mercati dell’elettricità, i diritti di inquinamento da C02, gli slot di atterraggio negli aeroporti, giusto per fare qualche esempio. Ogni operazione ha però caratteristiche peculiari.

I due professori della Stanford University hanno evidenziato innanzitutto i 3 fattori fondamentali per l’esito di un’asta:

 
  1. Innanzitutto le regole: il risultato sarà molto diverso se le offerte sono aperte o in busta chiusa, se si possono fare più offerte, se il prezzo che il vincitore dovrà pagare sarà il primo o quello del rilancio;
  2. ll secondo fattore riguarda all’oggetto venduto: che ha un valore diverso per ciascun offerente, o forse no
  3. Il terzo fattore riguarda l’incertezza: quali informazioni hanno i diversi offerenti sul valore dell’oggetto?

Ma non è tutto: gli addetti ai lavori sanno cosa significa per “maledizione del vincitore” che ricorre spesso nelle teorie riguardanti le aste: come ha dimostrato Robert Wilson, questa consiste nel sottovalutare il bene all’asta, e in assenza di correttivi si tende a offrire una cifra inferiore al valore effettivo, di contro colui che vuole aggiudicarsi il bene tende a spiazzare i concorrenti facendo un’offerta di gran lunga superiore al valore reale del bene. In questo senso è necessario introdurre dei correttivi. Il sito di aste on-line e-bay permette di capire bene la teaoria di Wilson: per evitare questo fenomeno, vince sempre chi offre di più, il vincitore però pagherà la somma della seconda massima offerta.

Dopo aver saputo della vittoria, collegato telefonicamente con i giornalisti a Stoccolma, Robert Wilson sulle prime ha fatto fatica a ricordare un’asta a cui lui stesso avesse partecipato. Ma poi ha aggiunto: “Mia moglie mi fa notare che abbiamo comprato scarponi da sci su eBay. Immagino che quella fosse un’asta”. È Wilson che è andato a svegliare Paul Milgron, di cui è peraltro vicino di casa, dicendogli: “Sveglia amico, il comitato del premio Nobel ti cerca, abbiamo vinto il Nobel per l’Economia”.

Paul Milgrom, invece, ha soprattutto studiato il rapporto tra il “valore comune” di un bene, che dovrebbe essere messo in evidenza in un’asta, e il valore privato, che equivale al piacere di possedere un bene e che, nel caso di un’opera d’arte ti permette di ammirarla.

In questo rapporto, detto anche teoria dei giochi, rientrano i campi petroliferi: il valore pubblico è rappresentato dalle dimensioni del giacimento, quello privato dai costi di esplorazione e estrazione.

A Milgrom e Wilson si deve anche l’invenzione di nuovi formati per mettere all’asta molti oggetti interconnessi contemporaneamente, per conto di un venditore motivato da un ampio beneficio per la società piuttosto che da un guadagno massimo.

Nel 1994 le autorità statunitensi hanno utilizzato per la prima volta uno dei loro formati d’asta per vendere frequenze radio agli operatori di telecomunicazioni. Da allora, molti altri paesi hanno seguito l’esempio. E come ha sottolineato una sua socia d’affari, Silvia Console Battilana, Ceo di Auctionomics, indirettamente le scoperte di Milgrom e Wilson hanno ci hanno aiutato anche durante la pandemia permettendoci di lavorare da casa e con l’homeschooling.