Nardò, 12 agosto _ Oggi è il compleanno dell’avv. Pippi Mellone , sindaco della città di Nardò. Classe 1984 politico, amministratore, libero professionista ,ma soprattutto, neritino.  Un compleanno a quattro anni da quella notte del 20 giugno 2016 ,che lo ha visto per una lunghezza sbaragliare la politica antagonista alla sua idea , non copernicana, di  rivoluzione.

 Pippi Mellone che in una notte ha  perso la verginità politica e divenuto amministratore di una città difficile ma non impossibile.  Il Mellone che da militante destrorso conia il termine ultra-politica sdoganando una stagione politica unta di pragmatismo tanto da imbarazzare un passato che a parole ha immaginato in anni di governo o presunto tale  una città inflazionandola con il sostantivo femminile :Bella. Un velo per celare, salvo sporadici slanci di altruismo, simulacri in cemento armato e non solo a ricordo di come alle promesse devono seguire i fatti, quelli veri .

La politica nel sangue tanto da partire proprio da quella notte di giugno per dimostrare alla sua comunità un altro modo di saper governare e di amministrare. Non senza sberle e sberleffi da chi di politica e di amministratore navigato consapevole di aver  perso con un cuocente lutto elettorale un scranno  a salvaguardia di  una posizione di privilegio e di annaffiato altruismo messo a nudo da quattro anni di mandato del “rivoluzionario” ragazzo del ’84.  

Non senza pecche, non senza quel vigore noto a tutti è andato oltre le righe ma forse, forse in città non si era visto tanto interesse nel fare ,veramente, in un solo un mandato. Il politico che sta sulle balle ai tuttologi del tanto al chilo ai perbenisti di facciata, agli ortodossi di quella politica dal pedigree blasonato ma sterile. Il  “ragazzo”dalle discutibili mise, la faccia sorniona da bravo, non manzoniano, “ragazzo” della porta accanto e alla sua passione per i dischi in vinile da 33 giri di cantautori impegnati dove le parole hanno il loro peso.

Un compleanno, in quest’anno pandemico, che  lo ha visto a contatto in prima linea con la città,quella vera dai bisogni primari mancati e di cui ha dovuto fare i conti maturando la consapevolezza dell’importanza dei ruolo istituzionale compreso in quella fascia tricolore con lo stemma della nostra Nardò.

Senza sosta a ricostruire una città, senza sosta in quella politica dove l’impegno e la parola data sono ancora dei valori non negoziabili … Un “ragazzo” dell’84 figlio di  questa terra amara a cui la comunità, democraticamente, gli ha affidato le chiavi della città … 

 

Auguri Sindaco .-