Nardò, 3 giugno_ Il recente thread di Lorenzo Siciliano tocca un nervo scoperto e sensibile di livello planetario, figuriamoci nella ridente Nardò, le conseguenze della comunicazione sui social e la deriva troppo spesso diffamatoria degli “scambi di opinione” sulla rete.

Il tema scottante, a nostro modo di vedere, oggettivamente significativo, avrebbe meritato un approccio generalista e soprattutto un incipit differente da parte dell’Autore.

Per salire sul pulpito, infatti, se non si è ‘prelati’, occorre avere la certezza di ciò che si è detto e fatto in precedenza, insomma una memoria almeno sufficiente, per non cadere in paradossali brutte figure.

Il nostro webmagazine ha avuto modo di trattare lo stesso argomento in più occasioni; tra i tanti articoli è risultato di  particolare interesse per i lettori: https://www.lorasalento.it/2018/09/17/post-to-post-la-diffamazione-corre-facebook-processo-siciliano-cozza-minerva/ .

Il caso trattato dall’articolo citato riguarda proprio e anche il Consigliere del PD, che con un profilo falso, peraltro intestato ad una donna, intervenne in una “querelle” sul processo SABR su una pagina Facebook, che aveva attinto, per la verità varie altre persone  edin ‘concorso’ con le stesse si lasciò andare a“locuzioni poco signorili e illazioni verso uno stimato professionista del posto.

Giusto per rinverdire la memoria al Consigliere ed evidenziare le sue ‘capacità semantiche’ da tastierista social, altrettanto capace come i “leoncini da tastiera” da lui segnalati, ci permettiamo riportare il post in questione:

In orario notturno, Francesca Paola Antonica, (ei fu)diseguito alla minaccia di querela del destinatario dei “forbiti apprezzamenti”, presa dalla paura più che dal rimorso disvelò, l’appartenenza ad un genere sessuale diverso e soprattutto la vera identità, colpo di scena: Lorenzo Siciliano.

Pare che l’Antonica avesse in precedenza rilasciato sulla sua pagina facebook altre osservazioni da premio pulitzer rivolta ad altre figure della scena politica cittadina, tuttavia, dopo la confessione del fake , la pagina venne chiusa e quindi vanificando la ricerca di altre perle di romanticismo salentino .

Tuttavia, la vicenda che riguarda il Consigliere Siciliano è nelle mani del Tribunale Penale di Lecce, che nel 2021 con una sentenza di primo grado consentirà a tutti di sapere se il Consigliere Siciliano che, giustamente, lamenta di essere più volte oggetto di diffamazione dai suoi avversari, abbia in passato praticato lo stesso sport di cui si lamenta peraltro con le stesse modalità e tecnicalità.

L’autorevolezza di ciò che si dice scaturisce sempre da quello che si fa, le condotte disvelano l’essere; lungi da noi dall’assegnare patenti a chicchesia, tuttavia, qualche calo di memoria ci sembra evidente, sarà, forse, l’inizio della calura estiva.