Lecce, 13 marzo – Continuano a pervenire alla nostra Segreteria, attraverso l’attività dei nostri delegati sui posti di lavoro o direttamente da parte dei lavoratori, segnalazioni preoccupate sul mancato rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19. I lavoratori edili sono tra quelli in prima linea in questo momento di emergenza sanitaria. Continuano a ricevere indicazioni da parte dei propri datori di lavoro per recarsi sui cantieri, ma non sono nelle condizioni di lavorare in sicurezza.

Le peculiarità del settore edile impongono la necessità di interventi mirati da parte del governo in materia di ammortizzatori sociali. Allo stesso tempo impongono il dovere e la responsabilità da parte delle aziende nei confronti dei loro dipendenti: occorre sospendere e rinviare le attività sui cantieri non urgenti. E nelle attività non differibili è assolutamente necessario garantire le misure di sicurezza.

La salute pubblica
La priorità è per la Fillea Cgil la salute dei lavoratori. Non è possibile metterla a rischio ulteriormente in un settore che peraltro non brilla per cultura della sicurezza sul posto del lavoro. Siamo in costante contatto telefonico coi lavoratori: ora ogni cittadino deve sentirsi ed essere parte attiva e responsabile nella battaglia al Coronavirus, limitando se non azzerando gli spostamenti da casa. Anche a costo di importanti sacrifici economici e sociali che però non devono ricadere esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.
Garantire le misure anti-contagio previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri è molto difficile nei cantieri edili. Pensiamo agli spostamenti dal magazzino ai cantieri a bordo di mezzi in cui è impossibile mantenere le distanze di sicurezza (con due o tre lavoratori all’interno dell’abitacolo); lo stesso tipo di attività prevede spesso la collaborazione di una squadra di lavoratori a stretto contatto sui cantieri. E ancora: negli ambienti di lavoro e nei cantieri è complicato garantire la costante sanificazione prevista dalla normativa. Né si può pretendere dalle aziende di dotare ogni lavoratore di un mezzo di trasporto proprio. Facciamo appello alla responsabilità: si sospendano le attività non urgenti e necessarie.

Ammortizzatori sociali
Una sospensione che deve andare di pari passo alla previsione di misure specifiche per il settore edile, un settore in cui peraltro il fenomeno del lavoro nero è diffusissimo. Attendiamo fiduciosi le misure annunciate dal Governo, con interventi sugli ammortizzatori sociali, per evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza sociale. Interventi ancor più necessari in un territorio in cui le realtà imprenditoriali edili hanno mediamente poco più di due dipendenti ciascuna. Il Governo trovi formule capaci di adattarsi ad un settore caratterizzato dalla forte presenza di partite Iva, che rischiano di restare fuori da ogni tutela, e di lavoratori a tempo determinato, che temono di non tornare al lavoro passata l’emergenza.

La segretaria generale, Simona Cancelli