Brindisi,16 febbraio_I carabinieri hanno notificando giovedì 13 febbraio a Brindisi e in provincia due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 37 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, porto e detenzione illegale di arma da fuoco e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di presunti affiliati all’organizzazione mafiosa Sacra Corona Unita. Le indagini dei carabinieri di Brindisi hanno svelato che erano le mogli dei capiclan detenuti i veri pilastri delle organizzazioni. Erano loro – secondo l’accusa – a fornire un apporto determinante alla vita del sodalizio mafioso, a partecipare attivamente alle discussioni sulla gestione dei traffici di droga e alle decisioni da adottare sulla divisione degli utili. Quando i loro uomini riuscivano ad ottenere gli arresti domiciliari, le donne tornavano al loro posto e spettava ai coniugi continuare a coordinare da casa l’attività del clan. Come faceva, utilizzando i «pizzini», il presunto capoclan Andrea Romano. A conferma del ruolo verticistico di Romano – secondo i carabinieri – vi è la frase di congedo che lo stesso apponeva sui «pizzini», con la quale autorizzava i sodali ad agire: «Il resto fate voi, avete il mio via». (fonte CdS on line  13 febbraio 2020)