Nardò, 8 febbraio _ Siamo alle solite, dalla notte del 19 giugno 2016  il Sindaco Mellone apre il primo trimestre  2020, quarto anno di mandato, con il botto. Arriva, tempistica da precisione Svizzera, un fiume di denaro per rimettere mano a opere infrastrutturali attese da anni , nipoti  di promesse elettorali scandalosamente mancate da quella politica che ha la faccia tosta e la memoria labile ad ergersi a moralista ogni volta che Mellone pecca nel suo “celodurismo”.

Mellone con il suo sorriso guascone, in uno degli ultimi selfie, in perfetta mise “mellon_style”  verde, si auto- ritrae con alle spalle l’ex antoniano,( proprietaria del complesso la Diocesi di Nardò Gallipoli , che a novembre 2018 ha ceduto per venticinque anni al Comune – al prezzo simbolico di 1 euro – il diritto di superficie dell’area su cui sorge il complesso),pronto a rivivere con la progettualità di questa amministrazione e i denari piovuti dal cielo (si fa per dire,ovviamente). Un messaggio subliminale che fa girare vorticosamente le balle a chi si vede mancare il terreno sotto i piedi, dopo aver esultato poche ore prima per un contenzioso legale contro Mellone & Co. sulla questione della mobilità dei dirigenti neritini . Nervi a fior di pelle per un opposizione male in arnese, da gridare non allo scandalo ma al  “Mellonevirus”, coniato dal segretario cittadino del PD che, in uno slancio di sentita e vibrante presa di posizione sulla questione dirigenti/mobilità, non ha resistito a dare ulteriore notorietà al suo avversario politico. Tanto rumore per nulla, come da copione.

 

Quarto anno di mandato non senza polemiche, l'”italidiota” dopo tutto non ha latitudine ne longitudine lungo lo stivale e Nardò non è da meno. La stantia babele di opinion maker che si agitano e si sentono investiti di poteri sovrannaturali ogni volta che il  “Mellonevirus” si manifesta , tanta è la loro innata loquacità che  ogni pretesto è utile per ergersi sul tinello della cucina e lanciare anatemi con il mestolo di legno come fosse la bacchetta magica. Fate e fatine, maghi e alchimisti non riponete le armi , virtuali, siate più temerari diffondete il virus siate fautori del successo del Pippi Sindaco! … Come direbbe il mio amico Marco P. : “l’ignorantità una volta presa non ti molla, ti perseguita sino alla morte”, e se lo dice un amico c’è da crederci!

Il pragmatismo per ipotecare voti è la ricetta per la prossima campagna elettorale 2021 ? come non ipotizzare, malignamente, che il pragmatismo spinto annaffiato di ultrapolitica e caramellato di salfie sia il preludio a santificare l’operato di Mellone in veste pro città.

In tempi non sospetti in un intervista nel noto programma su Telerama “Sono Sindaco”, non ha nascosto l’ immodestia, in buona fede, di voler lasciare traccia di quest’esperienza politica con opere compiute e non di simulacri. Aver cantierizzato mezza città e aver fatto incazzare commercianti e cittadini vittime- piste ciclabili,rotatorie, urban park,servizi infrastrutturali (fogna,luce ect.)- della ricerca dell’eternità del prode legionario Mellone, è la prova provata dell’ambizioso progetto che si sta materializzando tanto da allontanare  accoliti poco inclini ad adorare un semidio autoritario ?.

E ne vogliamo s_parlare dell’eccesso di assunzione di caffeina condivisa con indistruttibili nonne neritine? Una campagna elettorale sotto mentite spoglie per i soliti maligni ma per noi appare la continuazione della citofonata di Salvini nella discutibile campagna elettorale regionale in Emilia Romagna: un colpo di genio a km zero ! ….