“È evidente ormai a tutti che uno dei fallimenti più importanti del governo Emiliano sia l’agricoltura. Mai prima d’ora settore strategico per la Puglia come questo, ha vissuto un momento così buio e la Puglia, che presiede la conferenza delle Regioni, è maglia nera nell’avanzamento della spesa con il conseguente disimpegno delle risorse comunitarie, come confermato da Agea”, lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Casili. 

“Le giustificazioni di Emiliano peggiorano ulteriormente il quadro generale: è inaccettabile nascondersi dietro i ricorsi amministrativi delle aziende pugliesi che hanno cercato di tutelarsi di fronte ai pasticci macroscopici prodotti dall’amministrazione regionale.
Con quale faccia – incalza il consigliere – il presidente e assessore all’Agricoltura, di fronte alle proprie responsabilità, chiede una deroga per superare i paletti imposti dai regolamenti europei? Emiliano non ha alibi. Dov’era quando ho denunciato oltre due anni fa le mie preoccupazioni relativamente alla gestione del PSR che già allora faceva emergere diverse criticità che stavano portando al tracollo l’agricoltura pugliese?

A Emiliano ricordo che questo settore è ben diverso dagli altri e gli aggiustamenti tardivi hanno poca efficacia. Tra gli agricoltori – spiega Casili – c’è chi ha già anticipato importanti somme di denaro, impegnandosi pesantemente con gli istituti di credito; c’è chi non ha potuto fare investimenti, cosa che si ripercuoterà per i prossimi 3-4 anni con la conseguenza, vista la crisi del settore, di abbandonare per sempre nil comparto. E poi ci sono i giovani, che non potranno insediarsi in questo settore generando quel tanto decantato ricambio generazionale e, aspetto ancor più grave, saranno costretti a fuggire dalla nostra regione.

Si perderanno migliaia di posti di lavoro e spariranno molte aziende dell’indotto, che in ogni programmazione passata hanno avuto boccate di ossigeno grazie agli investimenti. Non è una questione di deroghe come dichiara Emiliano, ma c’è un crono programma serio da rispettare nell’avanzamento della spesa. Se le risorse vengono spese solo quantitativamente, senza pensare alla qualità e alle effettive ricadute nel comparto, si metterà a rischio l’intero settore.

Ed è quello che succederà in Puglia. Più volte, dopo le dimissioni dell’assessore Di Gioia, sono state cambiate le regole di gioco: Durc, sostenibilità economico finanziaria e possesso dei titoli abilitativi hanno generato ulteriori discriminazioni tra i partecipanti ai bandi, come ha anche confermato la tardiva denuncia arrivata dall’ex assessore in aula nell’ultimo consiglio regionale del 2019. La verità è una: i ricorsi sono stati moltissimi e hanno riguardato più bandi perché ci sono stati una montagna di errori nella loro predisposizione.

A ciò si aggiunge – conclude il pentastellato- una vergognosa disorganizzazione dell’assessorato all’Agricoltura, con carenza di personale e poca attenzione da parte di Emiliano a uno dei settori che, insieme al turismo, può essere da traino all’economia della nostra regione”.