Nardò,31 agosto _ Il dileggio a prescindere è diventato di casa tra le file degli hater seriali anche quando a rimetterci sono gli onesti lavoratori e l’immagine di un territorio reo di avere contro opinionisti del tanto al chilo. Francamente, viene difficile comprendere l’accanimento mediatico contro chi amministra una comunità e il suo territorio con poche risorse e strumenti.
Si muovono in branco e molte volte utilizzano maschere, profili fake, pseudonimi, blog farlocchi per insidiarsi come mosche su problemi che conoscono, sommariamente o peggio manipolano per fini meno nobili di quanto pavoneggiano con il loro modo di fare.
Come definire il cittadino che sotto mentite spoglie, da mediocre buonista e da tuttologo alla Pietro Ammicca, pontifica scenari apocalittici, ultimo in ordine di tempo il caso rifiuti, utilizzando i social, virali per definizione, come una clava per aizzare l’argonauta “amico” vittima predestinata del loro modus operandi. Dopo questa premessa, una delle tante purtroppo, veniamo a focalizzare l’attenzione sul caso dei rifiuti “pirata”.

Un fenomeno ossessivo su un territorio vasto, riguarda, infatti, tutta la Puglia, specie le località rinomate per il turismo di massa o low cost e nelle arterie dove il transito permette di delinquere con una certa facilità. Non da meno le periferie oggetto di un accanimento seriale allarmante visto che dispositivi elettronici,foto trappole e la denuncia pubblica tramite gli stessi social non catalizza la dovuta attenzione, alimentando, per converso i manipolatori seriali della disinformazione .
Pur non mancando azioni preventive e di controllo del territorio poste in essere da amministrazioni coraggiose, queste devono fare i conti con un sistema complessivo dei controlli che non funziona, specie la risposta repressiva e giudiziaria, troppo spesso tardiva e insufficiente.
Uno scenario sconcertante dove le mosche hanno libertà di “volare” e veicolare pensieri alterati dal fetore che emanano; sinceramente, non è il modo più consono di dimostrare l’amore per il proprio territorio. Vile l’attacco agli operatori ecologici, vigili ambientali e volontari , che si spendono, retribuiti i primi, gratis i secondi, per rendere ,per quanto possibile , su un’utenza estiva di 250 mila presente nel solo mese di luglio – come dichiarato al nostro direttore dall’assessore Natalizio- servizi per contrastare la maleducazione .
Maleducazione visibile,palpabile dove un solo gesto spalmato nell’arco della giornata e moltiplicato per 10,100, 1000 volte causa il proliferare di scenari apocalittici come, perfettamente, documentato fotograficamente dai tanti indignati. Ciononostante si registra un dato incoraggiante: la raccolta differenziata nel solo mese di luglio ha toccato un incoraggiante 75%, pur con tutte le difficoltà prima citate.
Il dato va contestualizzato e appare ancora più interessante tenuto conto l’estensione del territorio e la quintuplicazione della popolazione residente nel periodo estivo. Con onestà intellettuale non può non riconoscersi la meritevolezza di un impegno e di una capacità organizzativa sconfitta solo dalla inciviltà criminale di sporcaccioni seriali.
A breve avremo modo di conoscere i report degli ispettori ambientali, che ci consentiranno di misurare in maniera obiettiva il fenomeno criminale dell’abbandono dei rifiuti. La mappatura delle aree maggiormente interessate offrirà utili elementi per approntare misure preventive per la prossima stagione. Intanto tra i rifiuti da smaltire in apposite discariche ci sono sicuramente le polemiche scontate e trite e ritrite dei nostri hater locali, che è difficile differenziare perché da tempo fanno parte del solito gruppo.
