Nardò,16 giugno 2019 _ La cronaca cittadina registra un caso di <<mala-scuola>>. I Carabinieri scoperchiano un vaso di Pandora in una scuola dell’infanzia dopo la denuncia da parte di alcuni genitori di presunte vessazioni,ora documentate, ai danni dei loro figli in età scolare.

Le intercettazioni ambientali documentano nudo e crudo lo squallido e ingiustificabile atteggiamento di una insegnante , che con le sue azioni violente tinte da un glossario lessicale degno di un copione malavitoso, ha messo alla berlina un’intera comunità scolastica;quest’ultima vittima di azioni che mai ti saresti aspettato da un’educatrice di comprovata esperienza.

Una città che riceve, in una frazione di minuti, un pugno nello stomaco a livello mediatico : La Nardò delle vacanze in Salento, la città barocca con 23 km di costa, il suo mare e la sua gente ospitale sembra sparita per una manciata di click sui social e per i passaggi televisivi nei notiziari nazionali, annichilita dal presunto orco in una miserevole cronaca di violenza.

Indignazione, rabbia e sconcerto pervadono l’opinione pubblica cittadina.

La città chiede lumi, si informa, pone domande : Possibile che una intera comunità scolastica non ne sapeva nulla? Possibile che non ci fossero campanelli di allarme?

E i controlli… Domande che le autorità preposte avranno modo di dipanare nelle opportune sedi e di fare luce su fatti incresciosi verificatisi. La città ha il diritto di tutelarsi e questi fatti pongono questa attuale amministrazione davanti alle proprie responsabilità.

Oltre a dichiarazioni di aperta condanna per l’accaduto il <<beau geste>> dell’Amministrazione sarà la costituzione di parte civile nell’inevitabile processo.