Mettere fine ai disagi che da oltre 50 anni sono costrette a sopportare le 88 famiglie che abitano nel complesso condominiale “P.Pio – San Francesco e Incoronata”, situato nella zona residenziale “Penta” nel Comune di Nardò, a causa delle criticità della rete idrica e fognaria realizzata a suo tempo dello IACP contestualmente alle abitazioni. È quanto chiede il consigliere del M5S Cristian Casili in una interrogazione indirizzata all’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Giannini.

All’epoca della realizzazione degli edifici, spiega Casili, l’AQP si oppose alla presa in gestione della rete idrica e fognaria in quanto i tronchi dell’acquedotto erano stati realizzati in materiale di ghisa di circa 55 millimetri  e quindi, non conformi agli standard dello stesso AQP.

Le 88 abitazioni, destinate a persone con basso reddito e in condizioni economiche disagiate, continuano ad essere alimentate da queste tubazioni a loro volta alimentate da contatori gestiti da AQP e posizionati ad una distanza di circa 200/300 ml (metri lineari) rispetto agli alloggi serviti. Da anni i residenti denunciano perdite idriche, con una dispersione di acqua che va a gravare sulle loro tasche nonostante le evidenti e gravi responsabilità degli enti competenti.

“L’Acquedotto  – continua il pentastellato – ha il dovere di investire per la realizzazione di nuove opere che consentano ai cittadini interessati di poter disporre di un proprio allaccio e contatore a ridosso dell’abitazione servita. Le tubazioni sono completamente arrugginite, con enormi problemi anche da un punto di vista sanitario. I residenti non possono continuare a pagare per le perdite della rete.

Per questo ho chiesto all’assessore Giannini quali azioni intenda avviare la Regione, per il tramite di AQP, per dotare il complesso condominiale di una adeguata infrastruttura idrica e fognaria, per prevenire le perdite di risorsa idrica e per permettere ai cittadini di pagare gli effettivi consumi di acqua e non anche per la risorsa idrica  che va dispersa”.