Nardò, 18 aprile_di COSIMO POTENZA_ Banalità dei termini e confusione dei concetti, ecco che le notizie apparse recentemente su un blog locale più che informare l’opinione pubblica mirano a destabilizzarla.

Non ci piace lo sport di coltivare il sospetto sempre e comunque, alludere in modo imprudente a “secondi e terzi fini” di una classe di dirigenti che a prescindere dal merito delle questioni, a dire di questi “ben informati”, bloggers della porta accanto è sempre incompetente, incapace ed inefficiente .

Del resto la notizia si basa o meglio dovrebbe basarsi su elementi fattuali (prove), mentre questi “informatori improvvisati” si riportano sempre a dichiarazioni di terzi, che a loro volta riportano notizie acquisite informalmente. Un lavoro pubblico è noto è di per se’ più oneroso di un’opera analoga privata, poiché si riferisce a capitolati prezzi pubblici, che fuori escono dalla logica della mera concorrenza di mercato.

Sulla legittimità dell’affidamento diretto sarebbe bastato consultare un “normale”avvocato “ , come sono i giuristi amici della nostra redazione,per sapere che ai sensi dell’art.36 D.lgs 50/16 del nuovo codice appalti:

a) per affidamenti di importo inferiore a 40.000 euro, si può procedere  mediante affidamento diretto, anche senza previa consultazione di due o più operatori economici “..

Il carattere dell’urgenza come si desume facilmente dall’italiano usato dal deliberante è scaturito da relazione di tecnici appositamente incaricati e per quanto “non addetti ai lavori” anche a noi la precarietà dello stato dei luoghi e i rischi collegati sembravano e sembrano fin troppo evidenti. Ancora una volta la montagna di deiezioni semantiche di specializzati del settore ha prodotto tanti topolini ignoranti.

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