Bari,10 aprile_ “La gestione Di Gioia del PSR continua a fare danni incalcolabili. Alle criticità già evidenziate si aggiunge il disastro sulle misure riguardanti il rimboschimento, con poche risorse a disposizione e per giunta mal distribuite sul territorio”. Così il consigliere del M5S Cristian Casili in merito alla misura 8 del PSR e alle relative sottomisure finalizzate alla protezione dagli incendi boschivi, al rimboschimento dei terreni agricoli e delle fasce perimetrali e al miglioramento e alla fruizione dei boschi.

“Un campo enorme – continua il capogruppo del M5S –  e di fondamentale importanza per il nostro territorio, le cui già esigue risorse sono distribuite in maniera non uniforme. I punteggi stabiliti dal bando hanno infatti  favorito gli interventi nel foggiano e nel nord barese, penalizzando tutto il resto della regione, che comprende aree, come il Salento, che ha problemi di desertificazione, dissesto idrogeologico e xylella. Di Gioia dovrebbe sapere che il bosco costituisce il mezzo più efficace per contrastare l’inquinamento e i dissesti idrogeologici, inoltre crea paesaggio, biodiversità e bellezza. Per questo il governo regionale deve investire le risorse necessarie per dotare il territorio di una superficie boschiva che garantisca sicurezza e benessere al territorio”.

 

Ogni cittadino pugliese ha a disposizione in media solo 365 mq di bosco, un’area che corrisponde a poco più di quella di un campo da tennis, mentre la media italiana è di 1.510 mq di bosco, che equivalgono a circa sei campi da tennis per abitante.

 

“Quando parliamo di boschi, parliamo di salute, di qualità della vita, di sicurezza del territorio – continua il vicepresidente della V Commissione Ambiente –  e se non fosse per l’ulivo, che con ben 60 milioni di piante ricopre il 21% della superficie arborea della nostra regione, la situazione sarebbe drammatica. È necessaria una pianificazione di lungo periodo e un investimento in misure di rimboschimento, indispensabili per fare in modo che i boschi continuino ad erogare i benefici e i servizi ecosistemici utili all’uomo. Se le altre Regioni italiane – prosegue – hanno la possibilità di mitigare gli effetti dell’inquinamento grazie al potenziale forestale presente, in Puglia si fa fatica a controllare l’inquinamento atmosferico causato da vari fattori quali i gas di scarico dei mezzi di trasporto, le sostanze tossiche emesse dalle industrie, i gas prodotti dallo smaltimento di alcuni rifiuti. Un motivo in più per riflettere sul disastro che ha colpito il Salento, che a causa del disseccamento degli ulivi ha visto ridotta la sua superficie arborea e di conseguenza il potenziale filtro contro gli inquinanti su un territorio dove sono in aumento neoplasie al polmone. Occorre dare delle risposte urgenti, il governo regionale non può continuare a trascurare questa problematica. Chiederò pertanto alla giunta – conclude Casili – che tipo di pianificazione intenda attuare nei prossimi mesi per garantire interventi di riforestazione, partendo da quei territori che hanno un maggior fabbisogno di aree boschive, come il Salento”.