Nella serata di venerdì 16 marzo si è tenuta l’assemblea degli iscritti e simpatizzanti di Liberi e Uguali, convocata dalla coordinatrice Alessandra Boccardo, per discutere dell’analisi del voto e delle prospettive del movimento, con particolare riferimento alle iniziative politiche da intraprendere soprattutto a livello locale.
All’incontro hanno partecipato, fra gli altri, Marcello Risi, Roberto My, Carlo Falangone, Pasquale Spagna.
L’assemblea, che ha visto una partecipazione folta e qualificata, è stata introdotta da Alessandra Boccardo, la quale ha proposto spunti di riflessione sulle ragioni della sconfitta registrata alle recenti elezioni politiche e si è soffermata sul non soddisfacente risultato elettorale, che pure a Nardò rileva una percentuale più alta di consensi rispetto al dato nazionale (soprattutto con riferimento ai collegi uninominali).
Per la coordinatrice i motivi dell’insuccesso, se per un verso potrebbero essere ricondotti alla recente formazione del movimento e alla brevità di una campagna elettorale che non ha consentito l’affermazione identitaria del movimento stesso e dei suoi contenuti programmatici, per un altro verso potrebbero ricondursi a errori compiuti nell’individuazione di una leadership che è apparsa non in discontinuità con quel sistema, rispetto al quale il movimento si era proposto quale alternativa di cambiamento per il Paese.
“Non siamo riusciti a farci percepire dagli elettori come qualcosa di diverso da quel partito (il PD) dal quale avevamo preso le distanze, uscendo dallo stesso e dando vita al nostro movimento!” ha sostenuto la coordinatrice cittadina, che ha invitato i presenti ad approfondire la riflessione sulla sconfitta di Liberi e Uguali, per interrogarsi sulle ragioni del fallimento dell’intero centro sinistra, che è alla base dell’affermazione del Movimento 5 stelle e della Lega, non a caso due forze populiste e anti sistema, in un momento in cui il voto ha perso qualsiasi connatazione ideologica.
“Questa sconfitta parla a noi, a tutta la sinistra, e ci dice che bisogna ritornare nei luoghi del disagio, recuperando quella connessione con il mondo del lavoro e con i giovani”.
In questi dieci anni di grave crisi economica e sociale che ha attraversato il Paese, infatti, il centro sinistra ha saputo rappresentare sempre meno gli interessi delle fasce più deboli e disagiate della popolazione, cosi come sempre meno ha saputo ascoltare le ragioni che si levavano dal mondo del lavoro. L’approvazione di leggi come il Jobs Act, la c.d., buona scuola, l’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, hanno inferto un duro colpo a quella connessione politica, umana tra la sinistra e il blocco sociale del lavoro. Si è determinata così la rottura ed è iniziato il declino del centro sinistra.
Tali riflessioni hanno trovato la condivisione dell’assemblea che nei numerosi autorevoli interventi (tra cui quello di Cosimo Caputo, Marcello Risi, Giuseppe Guagnano, Rino Giuri, Roberto My, Pasquale Spagna) si è espressa sulla necessità di ricostruire una sinistra ampia, pluralista e radicale che superando le mediazioni, anche terminologiche, sappia esprimersi senza ambiguità e agire coerentemente con i propri principi e i propri valori; una sinistra che sia tale, non solo per definizione o per i contenuti ideali, ma per la capacità di tradurre in azioni concrete un progetto politico, il piu ampio possibile, in cui il senso del collettivo possa prendere il posto delle logiche leaderistiche che fino a questo momento hanno diviso e frammentato la sinistra.
Da questa sconfitta bisogna ripartire con la consapevolezza che, nella storia, non c’è nulla di definito una volta per sempre; che anche i valori di solidarietà, di uguaglianza e di libertà sopravvivono se si ha la capacità di rilanciarli, di rimotivarli, in un contesto completamente cambiato, in cui quello che serve è soprattutto confrontarsi con i bisogni reali delle persone, con la mancanza di lavoro, con il desiderio di dare un futuro alla propria famiglia e delle speranze ai propri figli.
Alessandra Boccardo
Coordinatrice cittadina Articolo Uno – MDP