Nardò, 21 marzo di Cosimo Potenza_ Una porzione della nostra comunità che, bontà delle misure messe in essere, dissente ,a prescindere, con Mellone & Co. per il loro modo di amministrare e di comunicare.

Non trascorre giorno in cui le anti_opinioni al vetriolo vengono alla luce sempre e comunque con lo stesso denominatore comune quasi che la crociata anti Mellone & Co. sia un atto dovuto senza lesinare su una disonestà intellettuale profusa sotto mentite spoglie.

Ovviamente, tutto ha una logica ben alimentata da chi ha dei conti in sospeso con Mellone e il suo governo. Motivazioni che agitano in una perenne crisi di nervi,  anime frustrate che con un sentito e vibrante, pseudo, senso civico da far quasi castrare il buon senso,è di una loquacità che tracima nel rumore assordante del nulla. Dopo tutto a pontificare una città ideale non costa nulla.

Dopo la notte del 19 giugno 2016, si è scoperto una “porziucola” di neo cittadini che hanno preso a cuore questa città a tal punto da diventare i paladini, senza macchia e senza paura, contro un nemico che, ironia della sorte, ha una visione “rivoluzionaria” ma ha dovuto fare i conti con le responsabilità e la macchina burocratica italiana.

L’opposizione che al ballottaggio del 2016, il popolo sovrano li riversa la fiducia di governare la città, come direbbe il conte “Duval: Sti cazzi!”… il neofita amministratore che riparte da zero per ricostruire un idea di città con l’inesperienza a dettare i tempi di alti e bassi di governo.

Cittadini arrabbiati per un lutto politico mai metabolizzato che rintuzzano il loro credo come una leva per scardinare un amministrazione democraticamente eletta.  Un Sindaco che vorrebbe essere di tutti ma che agli estremi compresi fa molta fatica a rappresentare. A nostro avviso tempo perso visto l’accanimento in atto di esser bastion contrario, a prescindere !

Un caravan serraglio che comprendiamo sempre meno se da ambo le parti si ostentano parole che dovrebbero sancire i canoni della carta costituzionale ma che di contro si denota un rancore che ha il sapore amaro della sconfitta di quella democrazia partecipata che fa la differenza nella politica da quarta e quinta fila.

Chimera in questo guazzabuglio di tuttologi, politicanti e azzeccagarbugli da un passato noto ma che ora ostentano acume intriso di una violenza verbale sottile ma refrattaria a chi sa leggere tra le righe e non teme nulla, da sempre.

Quasi due anni di diatribe verbali in attori giuridici noti. Chi da una parte democraticamente eletto e chi dall’altra ancor prima di misurarsi nell’urna elettorale cerca disperatamente consensi che, ovviamente, non arrivano.

Una città che ha cittadini attenti e pronti a metter in piazza ogni presunta magagna di Mellone & Co. tanto da sostituirsi ad un opposizione democraticamente eletta che fa fatica a prendere le redini del ruolo che li compete.

Vi proponiamo le dichiarazioni del Sindaco, Pippi Mellone, rilasciate su Facebook e la replica del coordinamento di NBC e del consigliere di minoranza Lorenzo Siciliano (PD) per i fatti noti su gli avvenimenti dei verbali emessi dalla polizia locale ai gestori del bar nella nuova sede comunale.

Il Sindaco Mellone (post su FB del 20 marzo 2018) :

Da quasi due anni abbiamo a che fare con una opposizione abietta, che mescola insulti, bugie, pettegolezzi e truci speculazioni e che ha rinunciato a confrontarsi sui temi e sulle idee. Della serie, non ho una visione di città e la butto in caciara. Per carità, il tappo che è saltato a giugno del 2016 ha messo in ginocchio il coacervo di interessi e di comode posizioni di una parte massiccia della vecchia classe politica e di sfere contigue ad essa. Parassiti a cui improvvisamente è mancato il terreno sotto i piedi. Era prevedibile il ricorso ad armi “non convenzionali” per tentare di offuscare una rivoluzione che ogni neretino tocca con mano ogni giorno.

Non lo dico perché sono spaventato o arrabbiato. Al massimo mi fanno il solletico e a me il solletico fa ridere a crepapelle. Il canovaccio e gli attori sono quasi sempre gli stessi. La Gazzetta del Mezzogiorno, la Quinta Colonna, lancia le “bombe” (che sono come le cipolline della notte di San Silvestro), che rimbalzano su PortadiMare e vengono rilanciare dall’opposizione consiliare. A parte che al massimo il circuito dovrebbe essere al contrario, la cosa svela due verità: la prima è che questo ex grande giornale fa ormai un altro mestiere, la seconda è che i consiglieri di opposizione hanno la consistenza dello zucchero a velo e sono telecomandati. Sovente poi quelli di Liberanotizia, un sito anonimo, pompano il messaggio, completando la consueta tragicomica messa in scena. Un’accolita di ignoti sovversivi, questi ultimi, che “tremare il mondo fa…”!

Sentite l’ultima. È diventato oggetto di strumentalizzazione politica persino lo spazio bar della sede comunale di via Falcone e Borsellino, destinatario di un verbale della nostra Polizia Locale per alcune presunte irregolarità. Ricordo che esiste già una sentenza del Tar che riconosce le ragioni dei gestori del bar, quindi il caso non esiste. Peccato però che il locale bar è lì da molto tempo, sin da quando quella era la sede degli uffici del tribunale e anche dopo, quando c’era LVI (il trombato Risi tanto caro ai giornaletti osè di casa nostra), e nel frattempo non abbia subito alcuna modifica di destinazione d’uso. Ma Piccione, Falangone (addirittura l’ex vice-sindaco) e Marinaci, da assessori, si sa, erano meno brillanti… così come qualche solerte nostro agente che sino a ieri non si era mai accorto di nulla, vabbè può capitare. Insomma, l’ennesima sciocchezza elevata a questione di Stato, mentre noi in tempi record risolviamo problemi vecchi di trent’anni, spazziamo le macerie, ripuliamo l’immagine di una Nardò mortificata negli anni, incameriamo risorse su ogni fronte, disegnamo la città del futuro.

Questi attaccano con gli stuzzicadenti, è meraviglioso ricacciarli con qualche sonora pernacchia. Per cui rimanete sintonizzati su queste frequenze, ho deciso di svelarvi puntualmente le “terribili” trame di questa teppa di ex mantenuti, azzeccagarbugli falliti e imbrattacarte da quattro soldi.

Nota Stampa_NBC ( 20 marzo 2018): solidarietà ai giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno e di Portadimare.it:

Non è la prima volta che accade, non sarà di certo l’ultima. Il sindaco Pippi Mellone attacca platealmente i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno e del sito di informazione Porta di Mare, in un post pubblico su Facebook, un “hate speech” delirante, farraginoso, colmo dei sentimenti di rancore, sprezzo nei confronti dell’opposizione cittadina. Si fa fatica a leggerlo per intero, e ciò che rimane, alla fine, è l’attacco ai giornalisti, la cui professionalità viene ancora una volta screditata pubblicamente e a cui va tutta la nostra solidarietà. Nardò Bene Comune non vuole abituarsi al vilipendio del diritto di cronaca, un diritto garantito dalla Costituzione e di cui il sindaco di Nardò, al suo secondo anno di mandato ormai, non si è ancora rassegnato.

 

Lorenzo Siciliano post su FB del 21 marzo 2018:

“Parassiti, ignoti sovversivi, teppa di ex mantenuti, azzeccagarbugli falliti e imbrattacarte da quattro soldi.”

Sono questi alcuni dei termini utilizzati dal “primo” cittadino in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. L’immondizia che ci ha lanciato addosso non ci sorprende. Rientra nel suo stile, nel suo modo di affrontare gli avversari, nell’idea che ha della nostra comunità. Le sue frasi offensive, cariche di odio, ricche di falsità, traboccanti di insicurezza rappresentano pienamente tutta la cattiveria, la rabbia ed il senso di accanimento che nutre nei confronti di chi non osa rendergli omaggio in ogni sua singola decisione.

Ha attaccato nuovamente dei giornalisti, due portali d’informazione ed un giornale, rei di non essere inclini a pubblicare i copia incolla provenienti dalle stanze di palazzo che Mellone ed i suoi collaboratori, pagati dai neretini, occupano provvisoriamente. Non è la prima volta, dunque non c’è da meravigliarsi. Le dosi di rabbia e rancore sono ormai un tratto distintivo di questo personaggio assetato di potere, imbevuto di onnipotenza e che va su tutte le furie quando non viene osannato. Puerili e stucchevoli, poi, per chi dovrebbe esercitare il ruolo di garante dei dipendenti comunali, le frecciate lanciate da Mellone nei confronti di alcuni vigili urbani accusati di solerzia ad intermittenza. Ma crediamo sia giusto raccontarvi perché, a nostro giudizio, il Sindaco pro tempore ha esternato tutto questo livore nei nostri confronti, non concentrandoci sulle sue patetiche e goffe offese che si commentano da sé e non ci hanno mai provocato neppure un graffio.

Nella giornata di Domenica, La Gazzetta del Mezzogiorno ha pubblicato un articolo riguardante alcune contravvenzioni elevate dai Vigili Urbani nei confronti del bar situato all’interno della sede comunale di via XX Settembre e di un’altra attività commerciale di proprietà della madre dell’Assessore alla polizia municipale. Nulla di eccezionale, se si pensa che gli agenti di polizia locale svolgono il loro ruolo con imparzialità e rispetto delle norme. Ma questo, delle volte, a qualcuno pare risulti un boccone amaro. In relazione a quell’articolo abbiamo ritenuto opportuno produrre un’interrogazione consiliare per chiedere innanzitutto se ciò che è stato pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno risponde al vero e se, eventualmente, sono state avanzate delle opposizioni alle contestazioni avanzate dai vigili urbani e dunque se le contravvenzioni siano state regolarmente pagate o vi siano ricorsi pendenti.

Ciò perché noi siamo dell’avviso che questa Città non debba essere composta da figli e figliastri. E a noi spetta vigilare e garantire che sia riservato nei confronti di tutti pari trattamento. Anche a costo che questa nostra posizione debba comportare le ire di qualche piccola schiera di potere allergica alla trasparenza.

I Consiglieri Comunali di opposizione

Lorenzo Siciliano
Daniele Piccione
Roberto My
Giancarlo Marinaci
Carlo Falangone