Oggi, 14 marzo, si festeggia in tutto il mondo il Giorno del Pi greco – o Pi Day, in inglese: è la festa della costante matematica pi greco (π), che molti di voi assoceranno al calcolo dell’area del cerchio (A = πr²), ma che in realtà è molto di più: trova applicazione nella relatività generale di Albert Einstein, nel calcolo della probabilità, nell’elettromagnetismo, nella meccanica quantistica. Tecnicamente, è il rapporto tra la lunghezza della circonferenza di un cerchio e quella del suo diametro.

Il Giorno del Pi greco fu ideato trent’anni fa negli Stati Uniti. Si festeggia il 14 marzo (che tra l’altro è lo stesso giorno in cui nacque Einstein) perché gli anglofoni usano per le date il formato mese/giorno. Il 14 marzo diventa quindi 3.14, cioè le prime tre cifre del pi greco. Nel 2015 il Giorno del Pi greco è stato ancora di più il Giorno del Pi greco: alle 9 e 26 minuti e 53 secondi, mettendo in successione la data e l’orario si ottenevano le prime 10 cifre della costante. Se vi siete persi quel momento, dovrete aspettare il 2115.

Essendo un numero decimale illimitato e non periodico, il pi greco è composto da infinite cifre che – al contrario dei numeri periodici – non si ripetono secondo un pattern finito. Le prime cento sono:

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 70679

Non potremo mai saperle tutte, ma possiamo calcolarne tantissime, sempre più in fretta: ci stiamo provando da migliaia di anni, e oggi ne conosciamo più di mille miliardi. Per dire, alla NASA bastano quindici cifre per i calcoli dei viaggi interplanetari.

Il primo Giorno del Pi greco fu celebrato 30 anni fa per iniziativa del fisico Larry Shaw al museo scientifico Exploratorium di San Francisco. La prima edizione prevedeva il preparare torte (per la somiglianza tra le parole “pie”, torta, e “pi”) e il marciare in circolo intorno al museo.(il post)