Milano, 24 gen. (askanews) -

Milano, 24 gen. (askanews) – L’Ospedale San Gerardo di Monza ha consoldidato l’uso di una tecnica innovativa per combattere lo scompenso cardiaco, una patologia che impedisce al cuore di pompare correttamente il sangue all’interno dell’organismo e che, stando a numeri ed evidenze, rappresenta una condizione molto diffusa. Si stima, infatti, che nel mondo oltre 26 milioni di persone siano colpite da questo fenomeno. In Italia ne soffre un milione di persone, con 170.000 nuovi casi registrati ogni giorno e quasi 500 ricoveri giornalieri imputabili a questo fenomeno. In Lombardia, invece, vivono circa 150.000 persone affette questa condizione clinica.

Si tratta di pazienti costretti a fare i conti, ogni giorno, con una serie di gravi sintomi che ne riducono la qualità della vita, tra cui dispnea (mancanza di fiato) da sforzo e a riposo, edema degli arti inferiori, astenia, difficoltà respiratorie in posizione supina, tosse, addome gonfio o dolente, perdita di appetito, confusione, deterioramento della memoria. A rendere ancora più preoccupante questo scenario, sono inoltre le prospettive future: a causa dell’invecchiamento della popolazione, negli ultimi cinque anni si è registrato un incremento del 40% nel numero di ospedalizzazioni provocate da scompenso cardiaco.

Per far fronte a questa vera e propria emergenza sanitaria, l’Equipe della Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione del San Gerardo ha da tempo adottato una terapia che prevede un intervento chirurgico per l’innesto di un piccolo dispositivo in grado di emettere impulsi elettrici al cuore quando si manifesta un rallentamento del battito cardiaco o un battito dissincrono (non coordinato). Il congegno posto sotto la pelle è infatti capace di stimolare varie parti del muscolo cardiaco con la corretta sequenza, producendo la cosiddetta re-sincronizzazione cardiaca, migliorando così la capacità del cuore di inviare il sangue in tutto il corpo.