Bari, 22 gen. “Le polemiche di questi giorni sui depuratori di Nardó e Porto Cesareo sono incomprensibili, frutto delle solite contrapposizioni politiche che poco servono a fare chiarezza e a elevare il dibattito sulle criticità di una soluzione rispetto un’altra”. Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili, tra i principali promotori del riutilizzo dei reflui dei depuratori pugliesi in agricoltura, e tra i firmatari di una mozione per modificare il Piano di tutela delle acque scongiurando il ricorso alle condotte sottomarine.

“Risultato – continua il vicepresidente della V Commissione Ambiente – che ha giovato alle due comunità coinvolte di Nardó e Porto Cesareo per le quali era previsto il recapito finale con condotta sottomarina a Torre Inserraglio che certamente non ci avrebbe garantito una corretta depurazione a monte. Dispiace  – spiega – che sia dall’amministrazione locale che dalla minoranza si utilizzino termini impropri che non fanno altro che confondere ancora di più i cittadini.

La modifica del Piano di Tutela delle acque non eviterà di certo lo scarico sottocosta presente sul litorale neretino, per questo motivo ho chiesto più volte agli enti interessati, di offrire maggiori garanzie circa la quantità e la qualità della distribuzione del refluo affinato.

Senza un efficiente sistema di riutilizzo in agricoltura saranno vani gli sforzi raggiunti con la nuova progettualità e non eviteremo il divieto di balneazione nel periodo estivo che coincide con il maggior flusso turistico. Ricordo che il Governo Emiliano ha praticamente affossato i consorzi di  bonifica, ente che dovrebbe garantire la successiva distribuzione nelle campagne neretine delle acque affinate”.

In questa situazione, chiarisce Casili, non è possibile parlare di riuso integrale in agricoltura, che rappresenta la voce più importante, in quanto una quota minoritaria è destinata per gli altri usi civili e industriali. I due distinti eco-filtri a servizio di entrambi i depuratori, se la rete irrigua non dovesse essere adeguata, a poco serviranno a evitare lo scarico a mare nei periodi maggiormente critici come il periodo invernale per le piogge e quello estivo per il maggior flusso demografico.


“Parlare di scarico zero quindi – incalza il consigliere cinquestelle – non ha alcun senso e serve solo a continuare a fare campagna elettorale sulla testa dei neretini. Auspico che l’Autorità idrica pugliese e Aqp realizzino la miglior soluzione di adeguamento e potenziamento degli impianti senza trascurare il ruolo degli enti coinvolti a valle del processo depurativo.

Nardó dopo anni di inquinamento di discarica e gestione fallimentare dei reflui merita il miglior progetto – conclude – che sia tecnologicamente avanzato al fine di ridurre quanto più possibile gli impatti sul territorio”.