Nardò,10 gennaio_di COSIMO POTENZA_La campagna elettorale in corso appare sempre di più una rincorsa a suon di numeri di preferenze dei singoli soggetti che si propongono o peggio si ripropongono. Corsa per mantenere in vita realtà politiche che hanno , abbondantemente, documentato la loro innata capacità a rendere questa nazione immatura .

Un dato non trascurabile se nelle migliori delle ipotesi si vorrà con il voto scardinare equilibri che da troppo tempo alimentano parole seguite da azioni che nulla o poco hanno da spartire con i diritti fondamentali sanciti dalla nostra carta costituzionale.
Oggi siamo vittime dei nostri stessi mali. Mali che risiedono nel riproporre ai potenziali elettori onesti idee o programmi che cozzano rovinosamente con un passato appena lasciato alle spalle con l’ultimo, in ordine di tempo, governo Gentiloni.
Parole unte di ipocrisia che si ripetono : ambiente,lavoro,diritti e dignità. Sciorinati, con l’aiuto oneroso da abili “ghostwriter” che imbeccano, miracolo del dio denaro, longevi personaggi dal passato noto o peggio, trentenni rampanti che si ravvedono in itinere per anestetizzare pecore matte che a prescindere votano i loro carnefici.
Una campagna elettorale viziata dove i partiti personali sono morti e ora è il turno delle persone politiche.
I numeri che fanno la differenza, quindi il vecchio che si ripropone sicuro del suo potere contrattuale in fatto di preferenze . I numeri che anestetizzano le coscienze tramutando i ,presunti,buoni propositi in bugie che hanno come sempre le gambe corte. Il cittadino disonesto che vota e il cittadino latitante nell’urna elettorale che preferisce rimanere ignavo.
Un tessuto sociale difficile da scardinare dove la politica, quella dei numeri, ha cura di svezzare sicura di saper investire il suo tempo. Un tessuto sociale che alimenta con l’apatia le più svariate forme di estremi.
Se si dimentica il passato ma soprattutto non si vuole “punire” con il voto forma più nobile che questa nazione ha come fondamenta che ricordiamo è una “Repubblica Democratica”, dove le due definizioni sono un rafforzativo della massima forma di libertà, allora siamo veramente messi male … Se dimentichiamo il passato siamo condanni a ripetere gli errori e i ricorsi storici non mentono …