Bari, 28 dic:_ “Con l’ecotassa la Regione scarica le proprie inadempienze sulle spalle dei cittadini salentini”. Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili a proposito del ricorso al Tar di 83 amministrazioni comunali salentine che contestano i provvedimenti regionali con cui è stata stabilita l’’aliquota dell’ecotassa per l’anno 2018.

Se la raccolta e il trasporto dei rifiuti spettano ai Comunicontinua il Vicepresidente della V Commissione Ambiente  – è  la  Regione, attraverso le Ato, ad avere l’onere dello smaltimento dell’organico, tuttavia sappiamo benissimo che il territorio è sprovvisto di impianti e quelli esistenti sono spesso inefficienti. Di conseguenza il rincaro dell’ecotassa arriva non certamente per responsabilità dei cittadini quanto piuttosto della Regione che nulla ha fatto per iniziare il percorso di chiusura del ciclo dei rifiuti garantendo un’impiantistica e una programmazione adeguata”.

Un comportamento dell’ente regionale che, spiega Casili, appare ancora più assurdo dal momento che si continuano a vessare le amministrazioni comunali ignorando la sentenza della Consulta dello scorso marzo, con la quale si bocciava la norma regionale sull’ecotassa nella parte in cui negava l’abbattimento dell’80% del tributo prevista dalla legge nazionale per gli scarti in discarica, cioè proprio per ciò che resta dei rifiuti una volta trattati nei biostabilizzatori.

“Un sistema che assomiglia a un cane che si morde la coda – prosegue Casili – e che produce situazioni come quella dei giorni scorsi, in cui discariche che dovrebbero essere bonificate vengono riempite ulteriormente di rifiuti. Il riferimento è a Burgesi ed alla nuova fila di camion creatasi fuori la discarica; camion pronti a scaricare ancora più rifiuti in seguito alla decisione del commissario dell’Agenzia regionale per i rifiuti Gianfranco Grandaliano, di far arrivare negli impianti di Ugento e Poggiardo i rifiuti conferiti a Cavallino da 31 comuni salentini”.

Una situazione che nasce dalla mancata presentazione, da parte della società Ambiente & Sviluppo Scarl che gestisce l’impianto di Cavallino, di adeguate garanzie finanziarie per le attività di trattamento meccanico biologico e di discarica volta a coprire gli oneri di gestione post-operativa. La Regione ha quindi deciso di sospendere il conferimento dei rifiuti e ha invitato l’Ager a ricollocare i flussi utilizzando gli altri impianti. Un provvedimento fortemente contestato, dal consigliere salentino che si associa alle proteste delle comunità locali.

“La vicenda è un’ulteriore prova dell’inefficienza della Regione – incalza il pentastellato – nella gestione dello smaltimento dei rifiuti ormai in piena emergenza, soprattutto a causa della mancanza di impianti adeguati sul territorio provinciale. Siamo all’inerzia totale, manifestatasi chiaramente in occasione dell’approvazione del bilancio regionale nel corso del quale non è stata prevista alcuna misura finanziaria per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti che, arrivati a questo punto, non verrà mai chiuso in questa legislatura. È insopportabile comminare sanzioni se non si riesce a trovare la quadra intorno a uno dei nervi scoperti di questa Regione. Emiliano  – conclude – si è dimostrato prolifico nella creazione di Agenzie, meno a risolvere i problemi dei cittadini pugliesi”.