Roma, 16 dic:_(rainews)Le spoglie di re Vittorio Emanuele III di Savoia saranno traslate nel Santuario e troveranno posto in loculo accanto a quello in cui è stata accolta la salma della moglie, come si apprende da una nota del rettore della basilica, don Meo Bessone. Vittorio Emanuele III è oggi sepolto ad Alessandria d’Egitto.

Per ora non si conosce la data di arrivo delle spoglie di Vittorio Emanuele III, re d’Italia dal 1900 al 1946, quando abdicò in favore del figlio Umberto II. In attesa che le sue spoglie vengano traslate, resta chiusa la cappella di San Bernardo, dove ieri il rettore, don Meo Bessone, ha celebrato la preghiera prevista dal rito delle esequie per l’arrivo delle spoglie della regina Elena.

La cappella è nota anche come mausoleo del duca Carlo Emanuele I, che vi è sepolto, e che sostenne l’inizio della costruzione del santuario tra il 1596 e i primi anni del ‘600. Del rientro in Italia delle spoglie dei sovrani si è iniziato a parlare nel 2011, anno a cui risale la prima richiesta dei famigliari di Casa Savoia. Istanza poi reiterata nel 2013, con la dichiarata disponibilità del vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio.

Vittorio Emanuele di Savoia

E’ di ieri, però, la polemica di Vittorio Emanuele che ha criticato la sorella Maria Gabriella, per iniziativa della quale è avvenuto il trasferimento. “Non posso non rammaricarmi che tutto ciò sia avvenuto in gran segreto – ha detto -. Giustizia sarà fatta quando tutti i sovrani sepolti in esilio riposeranno nel Pantheon di Roma”.

“Cinquantuno anni di matrimonio in unione con gli italiani nella buona e nella cattiva sorte”, ricorda la nipote, principessa Maria Gabriella, ieri che la salma della regina è stata traslata dal cimitero di Montpellieral Santuario di Vicoforte, vicino a Mondovì (Cuneo). “Confido che il ritorno in Patria della Salma di Elena di Savoia, la Regina amata dagli Italiani, concorra alla composizione della memoria nazionale nel 70/o della morte di Vittorio Emanuele III (28 dicembre 1947) e nel Centenario della Grande Guerra”, è l’auspicio di Maria Gabriella.

Maria Gabriella esprime gratitudine per il ritorno delle spoglie della nonna in Italia al vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio, e al rettore del Mausoleo, monsignor Bartolomeo Bessone.

Un grazie anche “a quanti hanno operato nella discrezione giovevole allo scopo”, a cominciare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “che fattivamente propiziò la traslazione della salma in Italia”.

Apprezzamento nei confronti del Capo dello Stato anche da parte di Vittorio Emanuele, che esprime pero’ il rammarico per le modalità della traslazione della salma.

L’erede al trono che è stato dei Savoia ricorda la Regina Elena come “l’angelo del terremoto di Messina” e “infaticabile crocerossina della Grande Guerra”. Una memoria, sostiene, andata in fumo ora che il trasferimento della salma è avvenuto senza concederle “gli onori dovuti”. “Giustizia sarà fatta – conclude – quando tutti i sovrani sepolti in esilio riposeranno nel Pantheon di Roma”.