Trieste, 15 nov. (ask) – “Per contrastare la violenza di genere e il femminicidio è fondamentale puntare sulla formazione sia per le nuove generazioni sia per i giornalisti che devono usare i termini che le donne hanno scelto per rappresentare l’omicidio di una di loro proprio perché donna”. Lo ha dichiarato l’assessore a Formazione e Pari opportunità del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, intervenendo alla conferenza stampa in materia di comunicazione di genere “Femminicidio: le parole da non dire”.

Panariti ha sottolineato la necessità di “continuare a investire sull’educazione culturale perché le parole sono la base della cultura e quindi usare i termini giusti permette di raccontare le storie delle vittime che, troppo spesso, non vengono messe in evidenza. Bisogna rafforzare l’educazione sentimentale delle persone, a partire dalle scuole, e su questo fronte il ruolo dei media è importante perché la libertà di scelta delle donne è un principio che deve sempre essere difeso”.

Rimarcando che la violenza sulle donne “è un fenomeno di primo piano e il termine femminicidio non deve essere usato perché mediaticamente d’impatto ma perché dietro di esso si trova un percorso lungo più di vent’anni, quando le donne hanno deciso di nominare questa molto triste realtà per rendere visibile il fenomeno, spiegarlo e potenziarne la prevenzione”.

In merito l’assessore ha precisato che “vanno rinforzate le azioni positive di sostegno alle vittime di violenza e l’attività di formazione che ci permette di usare le parole corrette per descrivere queste situazioni, perché il vocabolario è il primo motore di cambiamento del mondo”.