Lunedì 30 ottobre,di COSIMO POTENZA _Inaugurazione del servizio di senologia clinica nel PTA di Nardò. Professionisti, addetti ai lavori,politici, curiosi , stampa e amici. Grandi assenti dell’evento ,annunciato: il governatore di Puglia Michele Emiliano e il primo cittadino di Nardò, Pippi Mellone. Un evento che ha stemperato o meglio ha “sbugiardato” il volantino “galeotto” del “Sindaco di tutti” che a più riprese prima di lunedì  gli affezionati detrattori hanno denunciato sui social e sulla stampa come  questa amministrazione pontificava azioni  importanti per quella “giustizia sociale” tanto cara al modus operandi del primo cittadino ma vanificata , intesa in ritorno di consensi ,ogni volta, a dirla tutta spesso,  si ripresenta la tentazione di comunicare con enfasi vigorosa e destrorsa il quotidiano e per giunta con strafalcioni utili a detrattori e affini che dei “refusi”  pontificano cattedrali nel deserto. PTA che per l’occasione diventa il fu Ospedale e l’ambulatorio che per l’occasione diventa il fu reparto. Insomma dire che c’è un accanimento nella loro stretta cerchia di “comunicatori” forse non da la giusta dimensione come l’autolesionismo “cronico” venga applicato con piglio e continuità. Nessuno mette in dubbio che l’impegno profuso da Mellone & Co. di realizzare valide alternative pragmatiche al servizio sanitario locale divenuto ora territoriale, come ha sottolineato l’ex direttore generale dell’ASL di Lecce la dott.ssa Silvia Melli e la stessa Loredana Capone, identifica  nella corrente  MellonEmilianismo  la corsia preferenziale per adempiere , con azioni certe, alle scandalose lacune che la vecchia politica ha mancato tanto da giocarsi in zona Cesarini il mandato del 2016.

Un alleato , Emiliano, che sino ad oggi ha fatto la fortuna di Mellone, che ricordiamo, non ha alle spalle un casato, politico, nazionale ma “galleggia” in acque mosse di “ultrapolitica” dove tutto è utile se il fine giustifica l’alleanza . Anche se qualcuno si sta chiedendo: Ma ad Emiliano cosa ci guadagna da ritorni mancati? Infatti, è  da Aprile , con le primarie del PD locale, che Mellone e la sua coesa “armada” vengono meno a quel ritorno d’immagine e di consensi che avrebbe amplificato l’idea “ultrapolitica” dello stesso  Emiliano; non è servito a gran che “rimodulare” nella creatura emiliana di “Fronte Democratico” il duo Maccagnano Dell’Angelo Custode promossi  sul campo a diramazione melloniana nella famiglia allargata del PD locale. Infatti, è servito a poco sostenere il primo cittadino di Gallipoli per l’ascesa allo scranno di segretario provinciale del PD leccese, blindato da chi , per caso, ha campito in ritardo  che occorre serrare i ranghi per le prossime elezioni nazionali ridimensionando cosi le mire espansionistiche di Emiliano. La stessa visibilità con diramazioni in provincia della sua creatura Andare Oltre per Mellone sono semine che daranno , chissà, in tempi inaspettati frutti in un contesto geopolitico dove la riforma elettorale appena varata può giocare a suo favore, visto le alleanze a 360° ? Quindi, concludendo, i fatti documentati e incontrovertibili raccontano di una discrasia macroscopica che penalizza il pragmatismo melloniano.  Se da un lato si realizzano, finalmente, incompiute, cambiando  la politica “aziendale” dell’amministrazione neretina con scelte che oggi appaiono sconcertanti , vedi il caso della vendita della  quota della farmacia comunale e azioni , inoltre, che tardano ad arrivare per i tempi biblici della burocrazia e dei contenziosi in atto. Oggi Mellone ha manifestato il suo punto debole, leva preziosa per i suoi detrattori, che se “rivisto e corretto” potrebbe diventare un punto di forza. Dimostrazione che nessuno,estremi compresi, è perfetto.-