Nardò 26 ott:_ di Raffaele Onorato_ Una nuova spunnulata (dolina di crollo) va ad aggiungersi al patrimonio carsico della Regione Puglia, e di Nardò in particolare, col numero di Catasto PU/LE 1809. La Spunnulata della Pajara, finora ufficialmente non censita e non esplorata, si trova in proprietà privata, a circa 400 metri dalla più famosa Palude del Capitano, e si presenta con un incantevole laghetto, che costituisce la zona subaerea, ed una suggestiva parte sommersa, caratterizzata da un’ampia caverna.
In quest’ultima porzione subacquea, l’azione cariogena delle acque sotterranee è visibile in modo spettacolare, tanto appare tormentata e scolpita la roccia.
Dalle immagini riprese dalle telecamere degli speleosub del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon, che hanno effettuato l’esplorazione, la documentazione video e topografica e l’accatastamento della spunnulata, si evince chiaramente, tra le altre, l’incoerenza del corpo carbonatico. In un filmato, che è possibile vedere sul link https://youtu.be/shkXVXtHgmQ , si notano le spettrali morfologie della grotta sommersa e l’incessante (ed allarmante) “grandinata” di pietrame e sassi, anche di non trascurabile dimensione e peso. Sono bastate le bolle d’aria emesse dagli autorespiratori degli speleosub per provocare il distacco dalla volta dell’ipogeo sommerso di vere e proprie frane di pietrame e blocchi di roccia.
Vedendo queste immagini e considerando che la Spunnulata della Pajara si trova poche centinaia di metri più a Sud della Sarparea, con una situazione geologica pressoché uguale, non si può fare a meno di chiedersi come sarà possibile realizzare un villaggio turistico su un terreno così incoerente, fortemente carsificato e ricco di corsi d’acqua sotterranei.
Le indagini proseguiranno, sotto la direzione scientifica del prof. Genuario Belmonte, dell’Università del Salento, per lo studio della fauna ipogea avvistata nel corso dell’esplorazione.
