Sarà presentato domani 9 novembre a cura dei giornalisti dott. Mario Nanni e del dott. Tonio Todo, presso  la sala convegni del seminario diocesano, ore 17:30, in via Incoronata 4  a Nardò, il saggio del prof. Giuseppe Mario Potenza : “Indiscrezioni di autonomia locale. Cronaca municipale”. Vi proponiamo la recensione di  Vittorio Galatro

Giuseppe Mario Potenza è un artista a tutto campo. Non solo quando dipinge i suoi quadri, ma anche quando rappresenta, in modo disincantato, come fa in quest’opera,  quello che verosimilmente può accadere nell’ambito degli enti locali.

Egli osserva ogni cosa, ogni fatto con l’occhio dell’artista che vede il “bozzetto”, vivente e plastico, di vita locale, come le movimentate sedute del consiglio comunale con la “vanità” dei consiglieri-oratori che vogliono consegnare alla “imperitura” memoria della storia le loro dichiarazioni – non di rado gratuite e senza costrutto –  a verbale,.senza pensare che, al di là di qualche  momentaneo eco della stampa, queste sono destinate alla polvere degli archivi.

Così i trucchi e le furbizie delle maggioranze per approvare le loro deliberazioni, con abili azioni di “contropiede”. Uguali i trucchi dell’opposizione che cercano di mettere in crisi l’Amministrazione, negando persino la validità dei verbali. Campagne elettorali, promesse, bugie, contumelie, reazioni varie.

Dopo le tante pubblicazioni di manuali e saggi su temi amministrativi e penali queste “Indiscrezioni”  ci mostrano l’altro modo di esprimersi di Potenza: in tono non più scientifico, ma faceto, con fatterelli di cronaca quotidiana locale, spesso a prima vista paradossali, ma sempre realistici, di stile sciolto e di lettura  piacevole. Il che nulla toglie alla sostanziale natura di saggio di costume dell’opera, anche per i pensieri sparsi qua e là in testa agli attori delle vicende e in occasione dei loro dialoghi per scambiarsi le idee, con osservazioni ricche di arguzia, che mettono in luce aspetti non sempre evidenti nei rapporti tra società e pubblici poteri.

In tal senso l’andamento della vita municipale a volte può apparire uno scenario teatrale con gli attori di parte politica e anche, magari nei Comuni di dimensioni minori, di parte burocratica: c’è tutta  una galleria di personaggi caratteristici, spesso bizzarri.

Il costume si rivela con i suoi vezzi, in modo particolare, nel linguaggio, di cui si coglie l’ espressione sotto i vari aspetti, tra i quali il linguaggio burocratico anche sulla base di testi dei tempi passati.

Balzano le lacune del sistema democratico come quando se ne rappresentano certi aspetti “seriosi”, con la superficialità, se non mancanza, dei controlli da parte dei “superiori” quando questi preferiscono andare avanti senza avere seccature. Il nostro Autore, rispettoso dei principi etici e civili, descrive, sempre distaccato, le piccinerie e le presunte “grandezze” che si possono vedere non difficilmente in chi governa e in chi opera negli uffici, con spirito “critico” ma bonario: nulla si impone come critica aprioristica, ma si offrono spunti perché altri facciano, ove ritengano, la loro considerazione. Si fanno salvi, però, quanti fanno bene in campo politico, dando il loro contributo a vantaggio dell’interesse pubblico, come pure in campo burocratico, anche se oscuri operatori , che non aspettano premi da nessuno.

Il libro rappresenta l’arte dell’ironia – che pervade il testo – dell’Autore, significativo omaggio a quella saggezza spicciola che occorrerebbe a tutti noi, tutti i giorni, per superare con  tratto signorile ed elegante ogni supponenza di ignoranti e di presuntuosi.