Arriva, alla meta l’annoso problema del trasporto scolastico per Porto Cesareo dei 27 studenti residenti a Boncore. In zona Cesarini questa amministrazione dimostra, ancora una volta, la latitanza cronica di una programmazione a monte dei problemi che ricordiamo alimentano le polemiche a volte sterili e prevedibili se un amministratore attento conosce il suo territorio e i suoi residenti e sa programmare azioni mirate al bene comune di tutti i  cittadini neretini, estremi compresi. (n.d.r)

 Parte lunedì 25 settembre il servizio di trasporto scolastico dei 27 studenti residenti a Boncore verso gli istituti di scuola primaria e secondaria di primo grado di Porto Cesareo. L’amministrazione comunale, con la delibera di indirizzo dello scorso lunedì 18 settembre e la determina di ieri, ha affidato il servizio alla ditta “Autolinee Roberto & Dongiovanni” s.r.l. ad un costo di 176 euro al giorno, colmando in fretta una esigenza delle famiglie di Boncore che, a seguito della chiusura della scuola decisa dall’Ufficio Scolastico Regionale a causa della esiguità delle iscrizioni, hanno deciso di trasferire i propri figli presso gli istituti di Veglie, Leverano e Porto Cesareo. Nei primi due casi, come prevede il decreto ministeriale in materia di trasporto scolastico (art. 3 del DM 31 gennaio 1997), i Comuni hanno provveduto correttamente al servizio, mentre Porto Cesareo ha deciso di non fare altrettanto. La disponibilità dell’amministrazione cesarina, che ha subito respinto la proposta di cofinanziamento, si è limitata all’impiego dei mezzi che ha già in uso per una decina di posti al massimo e all’indicazione come punto raccolta della chiesa di Boncore, che è risultato improponibile vista la distanza dalle abitazioni di molti dei potenziali beneficiari.

“Partiamo dal presupposto – spiega l’assessore all’Istruzione Maria Grazia Soderoche l’interesse dei bambini viene prima di tutto. La decisione che abbiamo preso è consequenziale proprio alla necessità di non lasciare sguarnite le esigenze dei più piccoli, che peraltro risiedono in un’area già alle prese con una storica carenza di servizi. A scanso di equivoci, ritengo corretta la decisione delle famiglie che hanno spostato i figli altrove, considerato che non è accettabile far frequentare loro una “pluriclasse” con studenti che hanno età diverse e ovviamente esigenze didattiche diverse. Ma la presenza della scuola a Boncore, in ogni caso, ci aveva indotto lo scorso anno ad assicurare il servizio in via eccezionale, presupposto venuto meno in questo anno scolastico. Aggiungiamo così il settimo segmento di trasporto scolastico dopo averne ereditati solo quattro nel 2016 ed è un sacrificio rilevante che l’amministrazione comunale e tutta la comunità neretina fanno per supplire in un compito che nel caso specifico la legge assegna a un altro ente che non ha avuto la diligenza, la sensibilità e la responsabilità per svolgerlo. Nella consapevolezza che è una decisione paradossale e pericolosa, perché legittima il principio che una famiglia neretina che iscrive il figlio in uno qualsiasi dei 97 comuni della provincia, possa pretendere poi dal Comune di Nardò il servizio di trasporto. E non a caso la legge stabilisce una cosa diversa”.