Nardò 31 ago:_  Il Tribunale di Lecce è intervenuto, nel corso della torrida sessione estiva, con una scottante sentenza destinata ad arginare gli atteggiamenti, spesso arbitrari, di una delle principali compagnie telefoniche nazionali, Telecom Italia. Una simile sentenza consentirà senza dubbio di raffinare ed affilare gli strumenti di tutela nelle mani degli utenti.

LA STORIA. Una azienda di Nardò si era vista improvvisamente interrompere i servizi di telefonia forniti dalla detta compagnia in ragione del mancato pagamento di una precedente fattura. Tanto era stato ritenuto sufficiente da Telecom per sciogliersi dal contratto ed opporre alla prima una disinvolta risoluzione contrattuale.

L’azienda in questione, assistita dagli avv.ti Riccardo Renna e Alessandra De Benedittis, ha reagito citando in giudizio la compagnia telefonica al fine di ottenere la dichiarazione di inefficacia della risoluzione formulata da Telecom nonché la condanna di quest’ultima alla corresponsione di un indennizzo per la illegittima cessazione della fornitura dei servizi di telefonia.

Nel corso del giudizio si è accertato che la fattura non pagata era stata tempestivamente reclamata dall’azienda e che erano le stesse condizioni generali di contratto a consentire una sospensione del pagamento delle somme oggetto di reclamo sino alla comunicazione al cliente dell’esito del reclamo stesso. Esito che, a ben vedere, non era mai stato comunicato all’azienda.

Alla luce di tutte queste risultanze, il Tribunale ha accolto la domanda attorea, dichiarando l’inefficia della dichiarazione di risoluzione formulata da Telecom Italia S.p.a. e condannando quest’ultima al pagamento di € 25.000,00 a titolo di indennizzo e per rimborso legali.

La sentenza è passata in giudicato.